Politica, economia, società: il “secolo breve” nella sua deriva violenta può essere indagato a scuola attraverso lo studio della figura del segretario socialista. Una chiave di lettura valida anche per capire il presente
Dagli anni della militanza nel Polesine agli ultimi giorni della sua vita, Matteotti si è sempre impegnato per l’istruzione delle classi popolari. Denunciando la fascistizzazione della scuola, a partire dalla politica gentiliana, classista e piegata ai dettami del regime e della Chiesa
Il pacifismo degli studenti che manifestano in tante parti del mondo contro la violenza e la guerra rappresenta un movimento fondamentale per tutta la società, che va ascoltato e non represso
In Italia la mobilitazione delle acampade universitarie e degli studenti delle superiori chiede il cessate il fuoco a Gaza, lo stop della ricerca con fini anche militari, una istruzione non finalizzata al lavoro. Parlano i rappresentanti di Rete della conoscenza, Uds, Link, Rete degli studenti medi
È l’impianto valorale della scuola dei Balilla. Ora mancano i problemi geometrici e aritmetici per calcolare la superficie complessiva delle province italiane della Libia o le bombe sganciate da un aereo da guerra
In una società sempre più anziana e gerontocratica assumono grande importanza le politiche per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo dei giovani. Di questo tema cardine si occupa il libro “Welfare per le nuove generazioni” (L’Asino d’oro) curato da Chiara Agostini. Il 12 maggio viene presentato al Salone del libro di Torino. Ecco un estratto dall’introduzione
26 anni, fiorentina, è cresciuta nel movimento studentesco impegnandosi per una istruzione laica e accessibile davvero per tutte e tutti . Poi le campagne Stop Tampon Tax e per i diritti delle donne. Ora si candida alle europee con Alleanza Verdi e Sinistra. «Io non ho bisogno di un seggio, ho il mio studio e il mio futuro professionale,- dice - ma voglio esserci per assicurarmi che le esigenze e i bisogni delle persone arrivino in Europa».
Entrare in una sala universitaria per prendere la parola, magari alzando la voce ma senza fare alcun atto violento, non è un gesto paragonabile alle operazioni delle squadracce. L'università è il luogo dello sviluppo del pensiero critico. Da parte di esponenti di governo si continua a stravolgere la realtà delle cose, presentando un mondo alla rovescia.
I dati parlano chiaro: il 49 per cento del personale universitario è costituito da precari, la scuola funziona grazie a 250mila tra insegnanti e personale Ata a tempo determinato. Eppure è dall'istruzione e dalla formazione terziaria che può ripartire l'ascensore sociale, fermo ormai da anni. Ecco gli obiettivi della piattaforma Flc Cgil Zero precarietà, ne parla la segretaria generale
«L'obiettivo era quello di aiutare i ragazzi ad elaborare un pensiero critico e libero», dice una studentessa che insieme ai suoi compagni di liceo ha organizzato a Reggio Emilia un convegno sulla guerra a Gaza chiamando studiosi ed esperti. Il racconto di questa esperienza in questo dialogo tra gli studenti e il loro professore di Storia e filosofia