Toglie ancora più autonomia al Parlamento, riduce il ruolo del presidente della Repubblica a quello di un notaio. Il premierato è una riforma “eversiva” rispetto alla nostra Costituzione? Mentre oggi, 2 aprile, riprende in commissione Affari costituzionali del Senato l’esame del ddl, proponiamo l'analisi dei costituzionalisti Giovanni Russo Spena e Gaetano Azzariti
Il Ddl Calderoli frantuma l'unità nazionale, crea un caos normativo, mette a repentaglio diritti universali e incomprimibili dei cittadini, fa collassare il Ssn. E non solo. Ecco perché è una riforma da respingere in toto
Nessuna mediazione possibile, la Costituzione va attuata, non stravolta come propongono Meloni e i suoi. Il convegno che si è svolto nella sede della Cgil a Roma ha unito giuristi, sindacato, associazioni in un obiettivo comune: opporsi alla controriforma e ricostruire i diritti costituzionali distrutti
Le violenza delle forze dell'ordine di Pisa e Firenze contro cittadini indifesi non è frutto di errori o di “difficoltà operative”, come è stato detto. La violenza illegittima esercitata dalla polizia - afferma la vicepresidente del Coordinamento democrazia costituzionale - viene da ordini precisi, che dal ministero dell’interno passano ai gradini territoriali inferiori
L’impianto del disegno di legge costituzionale Meloni-Casellati è inemendabile, nonostante siano state avanzate proposte alternative. Il referendum è la strada contro lo stravolgimento della Costituzione
Contro il premierato e l'autonomia differenziata. Il 10 febbraio una giornata di studi e dibattiti con Azzariti, Montanari, Gallo, Padoan, Revelli, Deidda, Villone, Algostino e tanti altri giuristi, studiosi, cittadini. Organizzata dal coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Libertà e Giustizia e Salviamo la Costituzione, con la partecipazione di Left
Pace, lavoro, sanità, tasse, partecipazione civile. La visione concreta del presidente della Repubblica espressa nel discorso di fine anno è quanto mai lontana da quella propagandistica della presidente del Consiglio che è apparsa del tutto scollegata dai problemi reali del Paese
Comunista eretico, non approvò il patto Ribbentrop/ Molotov. Negli anni 70 fu contrario al compromesso storico tra il Pci e Dc. Per lui la Costituzione doveva avere una assoluta impronta sociale. Ecco perché il suo pensiero è quanto mai attuale
Non si è ancora spenta l'enorme onda emotiva per l'assassinio di Giulia Cecchettin. Facciamo in modo che la vitalità delle manifestazioni di massa si trasformi in cambiamento vero. Per questo non serve inasprire le pene come vuole la presidente del Consiglio Meloni (che accelera su premierato e panpenalismo), serve una rivoluzione culturale
Fa parte del dna di questa destra l’elezione diretta del capo di governo. Fin dalle prime legislature della Repubblica. A ispirarne le ragioni, già negli anni Cinquanta, era stato Carlo Costamagna, giurista di punta del fascismo, che definiva la Costituzione «acefala»