Abrogazione del jobs act, ripristino dell’articolo 18, abrogazione della Fornero, sono questi i punti di forza dell’appello alla Cgil sottoscritto da Rsu e delegati Cgil. «Ciò che ci ha spinto a scrivere e a prendere posizione è l’idea di un modello di società profondamente diverso da quello attuale, i lavoratori, i disoccupati, i pensionati a nostro avviso devono essere al centro delle politiche e devono avere servizi pubblici fruibili e di qualità», racconta a Left il sindacalista livornese Valerio Melotti. «L’appello che abbiamo lanciato tramite la nostra pagina ufficiale facebook Rsu e Delegati Cgil a sostegno di Potere al popolo ha raccolto in pochi giorni molto interesse, in 20 giorni abbiamo superato le 200 adesioni di delegati di base e quotidianamente anche via mail ci arrivano ulteriori adesioni. Considerando che i firmatari dell’appello partecipano attivamente alla campagna elettorale nei luoghi di lavoro gli auspici sono ottimi». Ecco i contenuti dell’appello:
“Noi dirigenti Cgil e lavoratori dei tanti luoghi e non luoghi del lavoro, operanti nelle transizioni delle sempre mutanti prestazioni e condizioni di lavoro, facciamo appello a tutti coloro che nell’aspirazione di trovare, avere e stare in un luogo di lavoro adeguato, nel reddito e nella professione, si ribellano quotidianamente alla condizione imposta dai tanti sfruttamenti. E lo fanno con partigiano impegno, ognuno dal punto di contatto in cui agisce, accomunati dal voler cambiare e superare modelli globali malati, imposti localmente. Modelli deleteri per l’ambiente, la salute, il lavoro e per i luoghi del vivere delle tante lavoratrici e lavoratori, cittadini e cittadine di oggi e del domani. A tutti coloro che sono cresciuti con l’aspirazione dell’uguaglianza, del rispetto della dignità, della sostenibilità e della solidarietà nel lavoro e nella società, chiediamo di sostenere attivamente idee e programmi costruiti dal basso dalle centinaia di assemblee popolari che hanno dato vita a Potere al popolo.
Un movimento che, dalla pratica dell’agire nel cambiamento dello stato delle cose esistenti, ha individuato le condivise candidature, frutto delle esperienze di lotta ed elaborazione alternative. L’obiettivo è attuare e offrire, con quel tanto di “follia”, leggerezza e di utopia necessari, una visione attuabile di società alternativa, pacifica, inclusiva, proiettata nel futuro, dove i nuovi orizzonti che anche le tante innovative tecnologie offrono, possano essere strumenti e parte dei nuovi diritti strumentali di cui appropriarsi, per ridurre fatica, liberare tempi di vita, preservare le risorse del pianeta, distribuire equamente le ricchezze, lavoro e le conoscenze. Obiettivi altri rispetto al praticato e acriticamente accettato – dai vari livelli istituzionali nazionali e internazionali e da quei smarriti partiti e corpi intermedi della società – mantra dei sistemi di profitto e sfruttamento globali”.