Il reporter e la sua fidanzata Martina Kusnirova, entrambi di 27 anni, sono stati assassinati in casa. Ultimamente Jan si era dedicato a inchieste sull'evasione fiscale che avevano suscitato polemiche e anche proteste di piazza

Un colpo al cuore a Jan Kuciak, giornalista, 27 anni. Un colpo alla testa a Martina Kusnirova, la sua ragazza, 27 anni. Forse è accaduto giovedì scorso, forse durante il weekend appena trascorso, dicono gli investigatori. Il reporter slovacco è stato ritrovato morto a casa sua, insieme alla sua compagna, due giorni fa. Un duplice omicidio a Velka Mach, 60 chilometri da Bratislava, capitale di quella Slovacchia membro Ue ma Paese bastione del “gruppo di Visegrad”, che insieme a Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, non accetta di ripartire le quote di rifugiati come chiede Bruxelles. Il Paese del nazionalista Robert Fico, primo ministro del partito “Smer-socialna demokracia”, Direzione- socialdemocrazia.

Per il capo della polizia slovacca Tibor Gaspar l’omicidio “è legato alle attività investigative di Jan”. Su Aktuality.sk Jan scriveva soprattutto di casi di evasione fiscale. L’ultimo grande caso di cui si era occupato era quello di frode legato al Five star residence a Bratislava; uno dei suoi articoli sulla questione nel 2017 aveva scatenato proteste di piazza e manifestazioni, in cui si chiedevano le dimissioni di Robert Kalinak, ministro dell’Interno alleato di Fico e legato all’imprenditore Ladislav Basternak, che però ha sempre negato coinvolgimenti. Nello stesso anno, lo scorso ottobre, Jan aveva denunciato le minacce di morte subite da uno dei cinque imprenditori coinvolti nella frode immobiliare, ma le forze dell’ordine non avevano mosso un dito. Lui invece aveva continuato a scrivere.

Bruxelles chiede chiarezza. «Va fatta giustizia, shock per la morte di un giornalista nell’Unione Europea, nessuna democrazia sopravvive senza stampa libera» ha scritto il primo vicepresidente della commissione Ue Frans Timmermans su Twitter. Antonio Tajani, vicepresidente Commissione Ue, ha detto che «l’Unione non può accettare che un giornalista venga ucciso per aver fatto il suo lavoro, chiedo alle autorità slovacche di avviare un’indagine approfondita con il supporto internazionale, il Parlamento Europeo non si fermerà finché non sarà fatta giustizia».

Giustizia, verità, luce sulla vicenda. L’imprenditore Basternak era già stato accusato dalla Naka, l’agenzia nazionale anticrimine, a marzo 2017, per aver evaso le tasse sulle abitazioni di lusso di sua proprietà. In una di queste risiede un celebre inquilino, che ha definito adesso la morte del reporter «un attacco senza precedenti alla libertà di stampa e alla democrazia in Slovacchia» e ha promesso un milione di euro a chi fornirà informazioni per risolvere il caso. La sua professione è primo ministro, il suo nome Robert Fico.