da Belfast – L’Irlanda volta decisamente pagina. Oltre il 70 per cento della popolazione, donne in testa, ha detto sì all’abrogazione dell’ ottavo emendamento, una delle leggi più restrittive in Europa in materia di aborto, dando così via libera a una nuova legge più rispettosa dei diritti delle donne. E’ un momento storico per l’Isola. Il Yes, Ta, in gaelico , come appariva sulle schede, cancella una legge approvata nel 1983, sulla spinta dei fondamentalisti cattolici ma anche protestanti, che di fatto anteponeva la vita del feto a quella della madre. di un’intera nazione. Tirano un respiro di sollievo le migliaia di donne costrette a sbarcare a Londra per abortire. Il terribile destino di centinaia di madri che per decenni venivano brutalmente segregate nelle Madgalene Laundries, gestite da suore, a lavorare come schiave per espiare il terribile peccato di aver concepito un figlio fuori dal matrimonio, sembra un incubo ormai lontano. Nessuna morirà come Savita, la donna indiana cui nel 2015 era stato rifiutato l’aborto terapeutico dai medici cattolici dell’Ospedale di Galway.
Una grande vittoria all’indomani di una campagna combattuta senza esclusione di colpi, e che aveva visto schierarsi anche il primo ministro Leo Varadkar sul fronte del Sì’.Una campagna che ha visto scendere in campo l’Orange Ordre of Ireland, protestanti di stampo massonico, una volta tanto in accordo con i reazionari cattolici.
“Una vittoria dei diritti umani”, come dichiara Amnesty International Ireland. Ricordiamo come in tempi recenti l’Irlanda, sia stata rimproverata dalla Suprema Corte Europea perché l” Ottavo Emendamento rappresentava una “ palese violazione dei diritti delle donne”
Il Fronte antiabortista nel frattempo si prepara a dare battaglia anche in Parlamento.”Spero che le persone rifletteranno sulle conseguenze di un simile risultato che dice chiaramente che la vita dei non nati non ha nessun valore. ” ha dichiarato seccamente Cora Sherlock del Comitato Pro Life.
Nel frattempo festa grande per le strade e le piazze di Dublino per i movimenti femministi, gli attivisti di Repeal The Eigth, il fronte che si è battuto per il yes e che ha visto l’adesione del Labour Ireland e ampia parte dello stesso Sinn Fein.
“ We made history”, dicono le attiviste di Rosa Ireland. “ Dedichiamo la nostra vittoria a Savita” dice Eleanor Willoughby , penso che la nuova legge dovrebbe intitolarsi Savita Act, in suo onore “
In Irlanda del Nord, invece il problema è lontano dall’essere risolto. Perché’ anche se il paese è sotto la giurisdizione di Londra, l’aborto rimane ancora un reato .
“ Caro Jeremy, per favore, fa che Il 1967 act (la legge che prevede l’aborto libero in Gran Bretagna) sia esteso anche all’Irlanda del Nord. Credi alle donne!” Cosi hanno scritto le attiviste di Rosa, in una lettera aperta al leader del Labour in visita a Belfast nei giorni scorsi. E la battaglia continua.