L’uomo forte è un vigliacco. Lo chiamano forte ma semplicemente è incapace di brillare secondo le regole e allora finge di poterle forzare o scavalcare per dare sensazione di grandezza. Succede così anche ai ragazzini che giocano a pallone in cortile: chi non sa stare secondo al gioco prova a rendere possibile la prepotenza per riuscire a stare a galla. E invece è un incapace. Il più incapace, anche se piace a quasi tutti. Segna solo quando riesce a svuotare il campo dagli avversari.
L’uomo forte è un truffa. Finge di proteggervi ma ha bisogno solo del vostro consenso. Si vende al migliore offerente e la Storia ci insegna che quelli che pagano bene sono altri, mica il popolo. L’uomo forte non protegge nessuno, combatte la sua battaglia contro i nemici immaginari, inventati per funzionare negli intestini di chi è disposto a farsi circuire dalla paura per giustificare la propria disperazione. L’uomo forte non risolve i problemi, è capace solo di immaginarne di più neri e più terribili in arrivo e così ci convince a non pensare alle nostre disperazioni: noi restiamo disperati ma lui ci insegna che è maleducato ricordarglielo. Disfattisti: l’uomo forte i lucidi li chiama così.
L’uomo forte è una pestilenza: rompe gli argini di ciò che è lecito in cambio della promessa di un’indefinita protezione e intanto sfrutta la cedevolezza delle regole per curare i propri affari, per brogliare i propri impicci. L’uomo forte ci piace perché siamo deboli, esausti, pessimisti e ci convince che possano saltare le regole del gioco per tornare in gioco dimenticandosi che senza regole alla fine il gioco è lui. Solo lui.
Ma l’uomo forte finisce sempre male. Con un tonfo. Forte. Basta solo che succeda che i suoi seguaci si accorgano di assomigliare ai falsi nemici nelle fragilità, nelle privazioni, nella contrizione dei diritti. Di solito accade quando la vendetta (che l’uomo forte chiama “giustizia”) tocca qualcuno che ci è vicino, che è simile a noi. Allora l’uomo forte cade. I suoi scherani lo rinnegano. I suoi elettori lo ripudiano. E si ricomincia, di nuovo.
Solo le leggi e le regole contengono questi mostri. Le leggi e le regole. E la capacità di vederci molto più uguali di quello che raccontano.
Buon giovedì.