Dammi del tu, il Novecento è alle porte è il nuovo lavoro di Scatola Magica lab in scena il 15 settembre al Nuovo teatro di San Paolo a Roma. Lo spettacolo nasce dal laboratorio teatrale per non professionisti. «Tengo questo laboratorio da circa 8 anni e effettivamente a questo punto ha raggiunto un livello molto alto in cui la qualità artistica è, secondo me, interessante», racconta l'attrice e regista Valetina Gristina che ne è l'ideatrice e curatrice. «I saggi finali di questo lavoro laboratoriale sono frutto dell'alchimia di varie professionalità. In questo caso il testo è stato scritto da Giacomo Sette, un autore molto bravo e dalla sensibilità speciale, sulla base di un percorso di ricerca, di improvvisazione e anche in un certo senso autoriale, fatto dagli attori stessi in sala durante tutto l'anno», approfondisce la regista. Questo lavoro è confluito in uno spettacolo diviso in due capitoli con un forte sfondo storico-sociale. C'è una riflessione sulla rivoluzione francese ispirata a Le nozze di Figaro di Beaumarchais. E poi l'avvento del Novecento con attenzione al fenomeno migratorio da sud a nord e alle battaglie per i diritti delle donne. Il secondo capitolo è ispirato liberamente alla novella "Primavera" di Verga.  A fare da filo rosso «è la condizione umana di speranza e aspettative per un futuro ancora sconosciuto nel momento in cui si chiude un'epoca e comincia una nuova fase. E al centro di tutto l'essere umano e i rapporti fra gli esseri umani come unica certezza per un futuro possibile» sottolinea Valentina Gristina, che ha svolto il lavoro insieme Marcela Szurkalo insegnante per il tango e a Rita Abela per il canto. «La cosa che mi appassiona del lavoro che facciamo alla Scatola Magica - dice Gristina - è che è diventata una piccola officina artistica, in cui collaborano professionisti e allievi che negli anni sono cresciuti insieme. Con gli allievi si porta avanti uno studio che non mira all'intrattenimento di persone che lo fanno per hobby, ma a una ricerca vera e propria di un linguaggio teatrale non convenzionale. Una ricerca sulla parola e, tanto, sul corpo e sul rapporto con la musica. E questa ricerca genera magicamente un grande entusiasmo e una grande passione che secondo me coniuga l'aspetto formativo con la funzione sociale che un'attività di questo genere può avere. In un'epoca in cui il teatro sta attraversando una grossissima crisi, i teatri soffrono di una grave emorragia di pubblico e l'educazione scolastica al teatro è pressocchè nulla, secondo me è sempre più importante fare conoscere e appassionare chi non l'ha scelto per professione. Si crea un circolo virtuoso di educazione al teatro, a farlo ma anche a vederlo e a scoprirne la bellezza e la necessità come forma d'arte di condivisione e riflessione sull'essere umano e sulle sue dinamiche». D'altro lato chiarisce la regista «mentre gli attori professionisti ormai sempre più sfiancati da condizioni di lavoro inaccettabili, cedono sempre più spesso a frustrazione e demotivazione, la passione e l'entusiasmo di chi si avvicina in questo modo rende ancora vivo e pieno di vitalità lo straordinario contenitore di emozioni che è il teatro». Accanto a al laboratorio adulti la Scatola Magica Lab, che da poco ha una sua sede, lancerà una serie di laboratori di teatro, circo e discipline artistiche rivolte ai bambini con l'obiettivo, utopistico ma al tempo stesso molto concreto e molto molto appassionato, di promuovere nel nostro piccolo l'educazione alla creatività e all'espressione artistica fin dall'infanzia. L'appuntamento è per il 15 settembre alle  alle 21,15 e domenica 16 alle 17,30. Per prenotazioni : [email protected]

Dammi del tu, il Novecento è alle porte è il nuovo lavoro di Scatola Magica lab in scena il 15 settembre al Nuovo teatro di San Paolo a Roma. Lo spettacolo nasce dal laboratorio teatrale per non professionisti. «Tengo questo laboratorio da circa 8 anni e effettivamente a questo punto ha raggiunto un livello molto alto in cui la qualità artistica è, secondo me, interessante», racconta l’attrice e regista Valetina Gristina che ne è l’ideatrice e curatrice.
«I saggi finali di questo lavoro laboratoriale sono frutto dell’alchimia di varie professionalità. In questo caso il testo è stato scritto da Giacomo Sette, un autore molto bravo e dalla sensibilità speciale, sulla base di un percorso di ricerca, di improvvisazione e anche in un certo senso autoriale, fatto dagli attori stessi in sala durante tutto l’anno», approfondisce la regista. Questo lavoro è confluito in uno spettacolo diviso in due capitoli con un forte sfondo storico-sociale. C’è una riflessione sulla rivoluzione francese ispirata a Le nozze di Figaro di Beaumarchais. E poi l’avvento del Novecento con attenzione al fenomeno migratorio da sud a nord e alle battaglie per i diritti delle donne. Il secondo capitolo è ispirato liberamente alla novella “Primavera” di Verga.  A fare da filo rosso «è la condizione umana di speranza e aspettative per un futuro ancora sconosciuto nel momento in cui si chiude un’epoca e comincia una nuova fase. E al centro di tutto l’essere umano e i rapporti fra gli esseri umani come unica certezza per un futuro possibile» sottolinea Valentina Gristina, che ha svolto il lavoro insieme Marcela Szurkalo insegnante per il tango e a Rita Abela per il canto.
«La cosa che mi appassiona del lavoro che facciamo alla Scatola Magica – dice Gristina – è che è diventata una piccola officina artistica, in cui collaborano professionisti e allievi che negli anni sono cresciuti insieme. Con gli allievi si porta avanti uno studio che non mira all’intrattenimento di persone che lo fanno per hobby, ma a una ricerca vera e propria di un linguaggio teatrale non convenzionale. Una ricerca sulla parola e, tanto, sul corpo e sul rapporto con la musica. E questa ricerca genera magicamente un grande entusiasmo e una grande passione che secondo me coniuga l’aspetto formativo con la funzione sociale che un’attività di questo genere può avere. In un’epoca in cui il teatro sta attraversando una grossissima crisi, i teatri soffrono di una grave emorragia di pubblico e l’educazione scolastica al teatro è pressocchè nulla, secondo me è sempre più importante fare conoscere e appassionare chi non l’ha scelto per professione. Si crea un circolo virtuoso di educazione al teatro, a farlo ma anche a vederlo e a scoprirne la bellezza e la necessità come forma d’arte di condivisione e riflessione sull’essere umano e sulle sue dinamiche».
D’altro lato chiarisce la regista «mentre gli attori professionisti ormai sempre più sfiancati da condizioni di lavoro inaccettabili, cedono sempre più spesso a frustrazione e demotivazione, la passione e l’entusiasmo di chi si avvicina in questo modo rende ancora vivo e pieno di vitalità lo straordinario contenitore di emozioni che è il teatro».
Accanto a al laboratorio adulti la Scatola Magica Lab, che da poco ha una sua sede, lancerà una serie di laboratori di teatro, circo e discipline artistiche rivolte ai bambini con l’obiettivo, utopistico ma al tempo stesso molto concreto e molto molto appassionato, di promuovere nel nostro piccolo l’educazione alla creatività e all’espressione artistica fin dall’infanzia.

L’appuntamento è per il 15 settembre alle  alle 21,15 e domenica 16 alle 17,30. Per prenotazioni : [email protected]