Dal 21 al 26 gennaio nel quartiere di Roma il festival “Pezzettini” che nasce dall'esperienza dell'associazione Altra mente. «Leggere insieme, condividere, discutere, scambiare può contribuire a riunire, a curare la solitudine e l’indifferenza»

Era un giorno d’estate di 5 anni fa quando inventammo Pezzettini. In pausa davanti al sole Alessandra ed io, dopo anni spesi nella nostra associazione Altra Mente a realizzare doposcuola per bambini/e ragazzi/e ed incontri seminariali nazionali ed internazionali, con il pensiero al territorio di Tor Pignattara a Roma dove operavamo, alle sue complessità e alle sue energie, ci dicemmo che il piacere che mettevamo entrambe nella lettura poteva diventare una scintilla per motivare ragazzi ed adulti alla creatività e a coltivare il proprio giardino segreto.

Così nacque Pezzettini la Festa di lettura a Tor Pignattara come dono al quartiere e alle scuole (quest’anno si svolge dal 21 al 26 gennaio ndr) Perché Pezzettini? Nella società frammentata in cui viviamo ci sentiamo un po’ tutti pezzettini. Oggi sempre più isolati, circondati da rancori e pregiudizi che arrivano all’intolleranza verso l’altro e financo a espressioni razziste. Soli anche se impegnati. Come contribuire alla coesione, a contrastare l’odio, a decostruire stereotipi che escludono ed ergono muri? La lettura può essere un collante prezioso come l’oro per riparare le ferite, proprio come l’arte giapponese del Kinsugi utilizzata per riparare la ceramica. Le ferite non si nascondono bensì si coprono con cura, perché le fragilità non sono una vergogna. Leggere insieme, condividere, discutere, scambiare può contribuire a riunire, a curare la solitudine e l’indifferenza.

Pezzettini è arrivata alla quinta edizione ed ogni anno è un’avventura. Si comincia a settembre a contattare autrici e autori disponibili a venire gratuitamente nelle scuole a presentare i loro libri e a dialogare con studenti della scuola elementare fino a quelli del liceo. E poi a inventare gli incontri per adulti, consapevoli di quanto sia difficile in questo nostro Paese uscire dalla cerchia ristretta degli amanti della lettura e coinvolgere la comunità territoriale, le famiglie, i giovani adulti. In questo faticoso ma bellissimo percorso ci aiutano tante persone del mondo della cultura che accettano di buon grado di accompagnarci mettendo a disposizione tempo e competenze. E alla fine la festa diventa proprio una bella festa ricca di stimoli. È una maratona di letture con libri dappertutto, anche quello che pubblichiamo con gli elaborati scritti da giovani scrittori frequentanti le scuole che partecipano alla festa e al concorso che ogni anno riproponiamo. I vincitori ricevono in premio una valigia di libri diversi per fascia di età. Questo è possibile perché la festa non è un evento spot. Ormai, diciamo, che realizziamo Pezzettini tutto l’anno. Infatti c’è ogni mese l’appuntamento del Book party dove si arriva con un libro in una mano e un bicchiere di vino dall’altra, c’è il circolo di lettura per condividere un libro letto, c’è il “Mostro dei libri” dedicato a letture ad alta voce per i più piccini, ci sono i laboratori di lettura nelle scuole e tante presentazioni di libri.

Tor Pignattara è un quartiere meticcio abitato da persone nate in Italia e da tante altre venute da paesi lontani: Bangladesh, Cina, Filippine, Romania, Egitto, Algeria ed altri ancora. Ci sono certamente problemi di convivenza ma sostanzialmente i bambini sono bambini e i compagni di scuola sono compagni di scuola siano essi di pelle chiara o scura. Altra Mente favorisce l’incontro interculturale nel suo frequentatissimo doposcuola. “Soccorso scolastico-cooperare per imparare” lo abbiamo chiamato perché la cooperazione è elemento fondamentale per un’educazione non formale orientata all’inclusione. Altra Mente è uno spazio di studio e di gioco, luogo di confronto e di socializzazione che si arricchisce ancor di più con i corsi di lingua italiana per le donne straniere per lo più mamme dei ragazzi/e che partecipano al doposcuola. Le donne vengono ai corsi perché hanno bisogno di imparare la lingua ma anche perché, dicono, “ho voglia di scuola”. Nasce tra noi così anche un’amicizia che si consolida nelle quattro chiacchiere stentate ma sempre belle, sui figli, sulla spesa, sul loro Paese di origine, e sul cibo, punto forte di alcuni incontri festosi con piatti preparati da ognuna con orgoglio e generosità. Tutte le nostre attività sono gratuite per comunicare l’importanza delle pratiche extra mercantili, soprattutto nel fare sociale, in un mondo che sempre più sembra fare del denaro e delle merci la cifra delle relazioni.

Altra Mente ha scelto un’altra strada, quella della condivisione e del mutualismo, mossa dall’idea della necessità di cambiare il mondo uscendo dal dominio del mercato. Chi opera con noi dedica il suo tempo volontario perché fa pratica di relazione non certo per fare un lavoro surrettiziamente non pagato o per supplire a servizi pubblici insufficienti. Le nostre pratiche hanno a che vedere con la cittadinanza attiva, con un fare politica costruendo anche se lentamente la disposizione al cambiamento. In altri anni per tanto tempo ho fatto politica nei sindacati e nei partiti della sinistra anche ricoprendo ruoli dirigenti e partecipato ad Istituzioni locali e nazionali. Ma il crescente potere tecnocratico e securitario che avanzava dall’Europa e arrivava fino ai governi nazionali facendo smarrire la strada via via anche alle opposizioni mi ha fatto sentire quella politica inadeguata e comunque non per me. E allora ne ho scelta un’altra, quella che cammina insieme ai movimenti e all’associazionismo, che sono stati sempre i miei interlocutori e riferimenti, per un altro mondo possibile.
Qualcuno mi dice che ho fatto un passo indietro. Penso invece che il mio sia semplicemente un altro passo.
Non sono ingenua da pensare che le associazioni da sole possono farcela. Conosco le fragilità e le fatiche, anche quando ci si prova, a fare densità e ad entrare in relazione.

E le cose che non vanno sono gigantesche.
C’è il mondo intero che sembra imbarbarito da guerre diffuse.
C’è L’Europa che si fa matrigna scegliendo il domino della finanza e dei confini contro i migranti scalciando via il sogno di Spinelli e di coloro che hanno a cuore la pace e la giustizia sociale.
Ci sono le politiche del nostro Paese che iniettano odio e rancore.
C’è la povertà che cresce e il blaterale politicista che consuma fiducia e precarizza la vita.
Da soli sia i movimenti che l’associazionismo non ce la fanno.
Pur tuttavia mi sembra che nel fare società si avverta un’utilità immediata, uno scambiare doni per resistere all’indifferenza e creare coesione. In questo tempo di austerità e scardinamento dello stato sociale hanno dato più loro in sicurezza sociale e cultura diffusa di quanto abbia fatto la politica dei partiti. Anzi spesso proprio le istituzioni sono state le più ostili all’autonomia e autogestione dei soggetti sociali preferendo il controllo e la cancellazione dei diritti. Altra Mente prova a fare inclusione e coesione favorendo incontro e solidarietà, stando nei conflitti generando coscienza critica e consapevolezza critica.
Ho chiesto a chi opera con noi di scrivere qualche riga per dire cosa è per ognuno di loro Altra Mente.
Non è questo il contesto per citarle tutte anche se tutte sono ricche di suggestioni ed energie. Ne trascrivo una per rendere meglio cosa significhi ciò che ho provato a dire: «Altra Mente è un porto di destini incrociati. Un incontro di saperi e a volte di sapori. Un laboratorio di idee e di esperienze creative. Un esercizio concreto di condivisione per restare umani».
www.altramente.org

Il programma della rassegna

Si comincia il 21  alla Scuola Media Alberto Manzi  a Roma con il libro di  Vichi De Marchi Le ragazze con i numeri (Editoriale Scienza) e  Flore Murard-Yovanovitch (giornalista e scrittrice). Il 22  gennaio alle 11 alla scuola elementare Enrico Toti: Federica D’Ascani  Cole Tiger e l’esercito fantasma (Sinnos) presentato da Rossella Gaudenzi (viadeiserpenti.it). E ancora: il 23 gennaio alle 9.30  alla scuola elementare Grazia Deledda: con Chiara Ingrao Mal di paura Edizioni Corsare. Facilitatore e Francesco Maria Salimbeni, il 24 gennaio alle 11 alla scuola media Laparelli Anche Superman era un rifugiato (Piemme) con Carlotta Sami (portavoce UNHCR per il Sud Europa) e Fabio Santomauro (illustratore). Facilitatrice: Patrizia Sentinelli (Altramente – scuola per tutti).  Il 25 gennaio, alle 12.30 alla scuola media Beccadelli: Ritanna Armeni Marina (Ed. Perrone) con Elena Zizioli (Scienze della Formazione Roma Tre). La rassegna entra nel vivo sabato 26 gennaio nello Spazio Altramente in via Laparelli, 60 con un ricco programma: alle ore 10.30 Emanuela Valentini  Grotesquerie (Dana Edizioni) con Barbara Ferraro (Libreria Il Giardino Incartato). Alle 11.30 Pierluigi Sullo La rivoluzione dei piccoli pianeti. Un romanzo nel 68 Lastaria Edizioni. Ne discute con l’autore Monica Di Sisto (giornalista). Alle Michele Colucci Storia dell’immigrazione straniera in Italia (Carocci Editore). Ne discutono con l’autore: Della Passarelli (direttrice editoriale Sinnos), Rosa Jijon (segretaria culturale dell’istituto italo-latinoamericano) e Pilar Saravia. Alle 17 Andrea Cotti Il cinese Rizzoli. Con l’autore c’è il giornalista Sandro Medici, alle 18 Luca Mascini (Militant A) Conquista il tuo quartiere e conquisterai il mondo (Goodfellas) Letture a cura Teatro Studio Uno. Alle 18,15 proclamazione dei vincitori del corso di scrittura, con Antonio e Marco Manetti (registi), Giuseppe Antonelli (linguista), Rosella Postorino (scrittrice). E molto altro ancora.