Viaggia da un continente all’altro per raccontare con le immagini la vita e la visione del mondo delle popolazioni indigene. È il fotografo britannico Jimmy Nelson che dice: «Dobbiamo rispettare queste culture diverse, possono dare molto a noi occidentali»

È da più di 34 anni che Jimmy Nelson, fotogiornalista britannico, cattura nei suoi scatti le popolazioni indigene più remote della nostra terra. Le sue foto, di una bellezza artistica unica, hanno girato il mondo, con l’intento di far vedere che esistono comunità e culture molto diverse dalla nostra, ma spesso più ricche perché non contaminate dal materialismo della società moderna.
Lo scorso anno lei ha pubblicato uno dei suoi lavori più importanti Homage to Humanity, che tipo di progetto è?
Il progetto è durato circa tre anni. Il fine è quello di consolidare il lavoro fatto con il mio primo libro Before they pass away, uscito nel 2014. Homage To Humanity è stato pubblicato per permettere alle persone di “viaggiare” con me, guardare il mio lavoro e discutere con me mentre creo le immagini. È il primo libro interamente digitale e interattivo: ogni singola pagina può essere analizzata attraverso una applicazione sullo smartphone, che permette di accedere a video, interviste e tanti altri contenuti digitali. Quindi, l’idea è quella di condividere la mia prospettiva con il mondo e permettere ad ognuno di farne parte. L’obiettivo è quello di celebrare tutte le culture indigene in via di estinzione e presentarle, metaforicamente, come eroi umani. Ma voglio anche sostenere che, per quanto il nostro mondo sia avanzato, la nostra sovrapproduzione e il nostro consumismo non sono necessariamente le risposte che cerchiamo. È tutta una questione di equilibrio culturale e umano, e forse noi stiamo perdendo tanto di ciò che è intrinsecamente umano.
Quale approccio ha usato per entrare in contatto con le comunità indigene?
L’approccio è fidarsi. Presentarsi come un essere umano umile ed essere molto paziente. Mai far vedere, per esempio, le telecamere prima che le persone siano a loro agio in tua presenza. Una volta ottenuto ciò, bisogna creare un rapporto di fiducia, ma ci vuole tempo.
Lei fa questo lavoro da anni. Cosa l’ha spinto a fotografare queste popolazioni?
Ho cinquantuno anni e ho iniziato a scattare foto di questo tipo quando ne avevo diciassette. Sin da bambino sono cresciuto in questo tipo di ambienti, fino a quando…

L’intervista di Youssef Hassan Holgado a Jimmy Nelson prosegue su Left in edicola dal 18 gennaio 2019


SOMMARIO ACQUISTA