Dieci pastori indagati a Nuoro. Tutto merito del Decreto Sicurezza del ministro dell’interno Salvini? Stupiti? Vi sbagliate: hanno fatto le leggi per punire i poveracci, i negri e gli straccioni ma sono talmente imbecilli da non capire che una norma si applica al di là del colore della pelle e soprattutto che a tutti può capitare di trovarsi in difficoltà.
Questa volta in difficoltà si sono ritrovati i pastori sardi che nonostante anni di promesse continuano a vedere svalutare il proprio prodotto (ah, il bello della filiera lunga) e stanno trattando per arrivare a redditi più dignitosi.
Di gran lena arriva quel geniaccio di Salvini che dice tutto e niente, spaccia qualche promessa e in cambio si porta a casa un album fotografico degno della prozia americana da sciorinare sui social, tutto oro che luccica per l’affamato social manager Morisi, e mentre si atteggia da grande mediatore (del resto l’economia di base della produzione del latte è un argomento che potrebbe perfino capire davvero) dieci pastori a Nuoro si ritrovano indagati, per alcuni di loro ci sono anche le accuse di blocco stradale. E cos’è ‘sto benedetto blocco stradale?
Presto detto: sono le nuove disposizioni in materia di blocco stradale volute da Salvini (no no non è un omonimia) che è col popolo quando protesta contro gli altri ma è con i manganelli quando protestano contro di lui (anche questa è una storia vecchia, la ricordate?).
Per cui questa volta al posto degli sfrattati stranieri gli sono capitati i pastori sardi e ora si ritrova in un bel casino: diventa sempre più evidente che lerosione dei diritti solo apparentemente riguarda sempre e solo gli altri ma in realtà diventa una limitazione per tutti. Anzi, a dirla tutta: secondo il Decreto Sicurezza i famosi gilet gialli incitati da Luigino Di Maio sono tutti fuori legge. Anche lui, probabilmente, per apologia di reato. Ma per fortuna sono francesi, che ce frega.
I pastori sardi invece sono sardi (come si evince dall’aggettivo) e sono piuttosto incazzati.
Non c’è male, ministro.
Buon lunedì.