Forti con i deboli. Cento contro uno, per i fascisti è normale e lo dicono anche. Senza vergogna, senza dignità. Lui è un adolescente di Torre Maura e li affronta a viso aperto, con una forza disarmante, mentre va in scena l'indegno assalto alle famiglie rom a cui sono state assegnate case popolari nel quartiere orchestrato da Casapound e Forza nuova
«Nessuno deve essere lasciato indietro, né italiano, né rom, né africano, né qualsiasi altra persona» dice con fermezza il ragazzo al fascista bolso che gli si para davanti. «Questa gente è trattata come merce, nessuno deve essere lasciato indietro - prosegue -. È sempre la stessa cosa, quando ti svaligia casa un rom tutti dobbiamo andargli contro, se lo fa un italiano allora stiamo tutti zitti. Si va sempre contro la minoranza, a me non mi sta bene». Il lugubre bulletto gli risponde e pensa di intimidirlo: «Sei uno su cento, solo tu pensi queste cose». «Almeno io penso» risponde il ragazzo. «Almeno io non mi faccio spingere dalle cose vostre per raccattare voti». «E perché quelli della tua fazione politica non ci vengono qui?» replica il fascio come un automa. «Io non ho fazione politica, io so' de Torre Maura, tu di dove sei?», lo zittisce il nostro. E cala il sipario sulla miseria umana. https://youtu.be/y-RYbshUpgQ Video di Alessandro Serranò - Agf

Forti con i deboli. Cento contro uno, per i fascisti è normale e lo dicono anche. Senza vergogna, senza dignità.

Lui è un adolescente di Torre Maura e li affronta a viso aperto, con una forza disarmante, mentre va in scena l’indegno assalto alle famiglie rom a cui sono state assegnate case popolari nel quartiere orchestrato da Casapound e Forza nuova

«Nessuno deve essere lasciato indietro, né italiano, né rom, né africano, né qualsiasi altra persona» dice con fermezza il ragazzo al fascista bolso che gli si para davanti.

«Questa gente è trattata come merce, nessuno deve essere lasciato indietro – prosegue -. È sempre la stessa cosa, quando ti svaligia casa un rom tutti dobbiamo andargli contro, se lo fa un italiano allora stiamo tutti zitti. Si va sempre contro la minoranza, a me non mi sta bene».
Il lugubre bulletto gli risponde e pensa di intimidirlo: «Sei uno su cento, solo tu pensi queste cose».

«Almeno io penso» risponde il ragazzo. «Almeno io non mi faccio spingere dalle cose vostre per raccattare voti».
«E perché quelli della tua fazione politica non ci vengono qui?» replica il fascio come un automa.
«Io non ho fazione politica, io so’ de Torre Maura, tu di dove sei?», lo zittisce il nostro.

E cala il sipario sulla miseria umana.

Video di Alessandro Serranò – Agf