I salvataggi degli istituti di credito hanno avuto un impatto significativo sul debito pubblico italiano. E, per come è maturato, si tratta di un debito illegittimo. Un'indagine pionieristica mette nero su bianco le cifre di un'operazione compiuta sulla pelle dei cittadini

Un Paese che salva le banche ma non le persone: la bagarre intorno alla vicenda della Sea-Watch 3 sta sollevando un acceso dibattito che non poteva non coinvolgere i movimenti che si occupano anche di economia, finanza e debito. E Left non si tira indietro, sia con i puntuali interventi sulla battaglia per aprire i porti, sia con lo sfoglio dedicato in questo numero alla trappola del debito, sia con la pubblicazione integrale di una ricerca che avevamo anticipato sul numero 24: Salvataggi bancari e debito pubblico italiano.

Si tratta di un lavoro pionieristico curato da Chiara Filoni e Giulia Heredia di Cadtm, il comitato per l’annullamento del debito illegittimo, che hanno incrociato dati di Bankitalia, dei decreti che si sono succeduti e dei bilanci dei singoli istituti per rintracciare i vari salvataggi bancari. Ne esce fuori una situazione a dir poco preoccupante in cui la maggior parte degli istituti di credito del Bel Paese – beneficiari o meno dell’aiuto pubblico – non hanno cambiato sostanzialmente di rotta. Sullo fondo la problematica ancora attualissima dei crediti deteriorati, dei comportamenti truffaldini delle banche e le ripercussioni di questi comportamenti sull’economia e la vita delle persone.

Intanto, Cadtm Italia denuncia la «rappresentazione di una propaganda drammatica, tragica e aberrante che usa la storia di persone in difficoltà e in pericolo di vita per sviare dai veri problemi. Quali sono gli effetti reali dei flussi migratori sull’economia nazionale? Davvero la nostra economia andrebbe meglio se fosse libera del “fardello” degli immigrati? Davvero per gli italiani sarebbe più facile trovare lavoro o guadagnare di più? Il governo dovrebbe rispondere a queste domande cruciali per capire il fenomeno migratorio e liberarci dai falsi miti che distorcono il dibattito politico. Questi gli interessi, secondo il Def (Documento di Economia e Finanza) del governo gialloverde, che pagheremo nei prossimi 4 anni:

• 2019: 63.984 milioni di euro (3,6% del Pil)

• 2020: 65.983 milioni di euro (3,6% del Pil)

• 2021: 68.659 milioni di euro (3,7% del Pil)

• 2022: 73.739 milioni di euro (3,9% del Pil)

La trappola del debito – conclude – si mangerà quindi 273 miliardi di interessi su un debito che, proprio per questo, continuerà a salire e farà aumentare gli interessi futuri, che faranno salire il debito, che aumenterà gli interessi futuri. Ah già! Il vero problema è schierare i militari per difendere il sacro suolo patrio dall’arrivo di 42 persone sfinite. Questa è la potenza della propaganda. Fumo per coprire la sostanza che si è ben delineata nella descrizione dei veri interessi degli italiani. Tra quelli che si trincerano dietro leggi ingiuste e quelli che rischiano la libertà ed anche la vita per la difesa dei diritti umani, noi stiamo dalla parte di questi ultimi».

Proprio come noi di Left. Buona lettura

 

Salvataggi bancari e debito pubblico italiano - Cadtm