Un piano straordinario di 4 milioni di euro per garantire cure mediche, cibo ed istruzione a tutti. Una misura che riduce gli effetti devastanti sulla coesione sociale e sui diritti dei poveri e degli immigrati provocati dalla legge voluta dalla Lega

Tutelare i bisogni essenziali della persona umana. Questo lo scopo di una legge approvata il 10 luglio dal Consiglio regionale della Toscana. Una legge per tutti, dedicata non solo a migranti e richiedenti asilo, come invece sostengono le opposizioni di centrodestra. Una legge contro le marginalità e la povertà assoluta. Una legge che, in sostanza, permette la continuità degli interventi sociali programmati dal sistema regionale, nonostante il decreto sicurezza di Salvini che ha calato la mannaia sul sistema nazionale di accoglienza per i profughi. Finendo col generare una situazione di maggior “insicurezza” sociale.

Secondo il presidente della regione Enrico Rossi, «questa è una legge che protegge tutti. Protegge quindi i toscani e i non toscani, gli immigrati e chi non è immigrato. Abbiamo stabilito che c’è una soglia di diritti elementari che devono essere garantiti a tutti e che la nostra società civile si impegna a garantire. Un provvedimento che indica una strada diversa da quella intrapresa dal governo ma che non per questo vuole entrare in collisione con esso. Se noi interveniamo con tutti, senza distinzioni, senza discriminazioni manteniamo una società più inclusiva e quando una società è più inclusiva, con meno veleni e meno odio, forse è meglio per tutti».
L’atto, fortemente voluto dalla Giunta regionale di centrosinistra e dal presidente, ha l’obiettivo di garantire i bisogni essenziali delle persone, fornendo a tutti tutela sanitaria, alimentazione e ricovero. Nella sola Toscana, sarebbero circa…

L’articolo di Sabrina Certomà prosegue su Left in edicola dal 26 luglio 2019


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