Dall’accanimento contro chi presta soccorso in mare, alla repressione del diritto a manifestare, il decreto sicurezza bis ha consolidato la supremazia illiberale di Salvini. Con l’avallo dei Cinquestelle

Forse il decreto sicurezza bis poteva essere approvato al Senato senza bisogno del voto di fiducia. La maggioranza a Palazzo Madama è labile; alcuni senatori del M5s avevano manifestato contrarietà al decreto ma poi non hanno avuto il coraggio di un voto contrario e sono usciti dall’aula. Il “soccorso nero” di Forza Italia e di FdI poteva giungere evitando di dover blindare il decreto su cui pesavano 1.240 emendamenti. Il ministro dell’Interno ha voluto la prova di forza. Il risultato, nella serata di lunedì 5 agosto, è stato di 160 voti favorevoli, 57 contrari, 21 astensioni (FdI e Svp) che in tal modo hanno appoggiato il governo, e poi c’è la non partecipazione al voto di Forza Italia, utile a non abbassare il quorum per marcare una posizione. Lo scenario potrebbe riproporsi presto, con una maggioranza sul filo di lana. Il dl presentato senza relatore, (in assenza del parere della commissione Bilancio, la Affari costituzionali non ha potuto votare gli emendamenti, ennesimo oltraggio al Parlamento), aveva subito alla Camera modifiche peggiorative. Si pensi all’articolo 2 in cui, esasperando le sanzioni si afferma che «in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane, salve le sanzioni penali quando il fatto costituisce reato, si applica al comandante della nave la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 150.000 a euro 1.000.000. La responsabilità solidale … si estende all’armatore della nave. È sempre disposta la confisca della nave utilizzata per commettere la violazione, procedendosi immediatamente a sequestro cautelare».

L’utilizzo del termine «responsabilità solidale» fa rabbrividire ma l’applicazione stessa dell’articolo costituirà motivo di contesa giuridica. È di pochi giorni fa il dissequestro della Mare Jonio di Mediterranea. La procura di Agrigento non ha ritenuto valido fermare l’imbarcazione che ha agito in nome delle convenzioni internazionali sovraordinanti le leggi dello Stato. Ma col decreto, in caso di «sequestro inoppugnabile» l’imbarcazione requisita potrà essere, se considerata inutilizzabile, distrutta dopo due anni dal provvedimento. Va ricordato, per distribuire equamente le responsabilità politiche, che l’emendamento che prevede la confisca è stato voluto dal M5s, del resto il senatore Elio Lannutti, esponente del Movimento, non ha esitato a citare Marx in salsa sovranista per motivare la condivisione di tali normative. L’articolo 4 prevede invece il potenziamento delle operazioni di polizia sotto copertura anche con riferimento alle attività di contrasto del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in accordo con operatori di polizia di Stati con i quali siano stati stipulati appositi accordi per il loro impiego nel territorio nazionale. Tre milioni di euro a disposizione in 3 anni. Questo apre la strada a una gestione di fondi assai opaca e sovranazionale. Si insiste su un potenziamento dei presidi di polizia, rendendo più agevole il reperimento di locali idonei alla ridefinizione dei compiti degli agenti mentre, nell’articolo 9 (comma 1.1) emerge l’int…

L’inchiesta di Stefano Galieni prosegue su Left in edicola dal 9 agosto 2019


SOMMARIO ACQUISTA