Sono arrivati da ogni parte del mondo dando vita alla originale esperienza della testata The Black Post. Articoli, poesie, memorie contro pregiudizi e paura

Il sole tramonta dietro l’acquedotto romano vicino a via Casilina Vecchia, zona San Giovanni della Capitale. Il caldo comincia ad allentare la presa, il cielo si colora di rosso. Intorno ad un tavolo, su una terrazza di un bel palazzetto con una vista così suggestiva, oltre a noi di Left ci sono Sandro Medici e Soumaila Diawara. E poi c’è Luca De Simoni, Daouda del Burkina Faso, Nazlican, turca, Rose di origine camerunense e Sofonias dall’Etiopia.

Nomi noti, come quelli del giornalista e politico Sandro e del poeta Soumaila e altri meno. Tutti insieme formano la redazione di The Black Post – L’informazione Nero su Bianco, una novità editoriale (portale di informazione online) che parte da un’idea semplice: a parlare di migrazione devono essere gli stessi migranti.

«Sono sempre terze persone a trattare le migrazioni – racconta Luca, ideatore del progetto, studente e impegnato in un giornale online – magari giornalisti o politici di turno, ma mai i protagonisti, i migranti. Volevamo dare loro voce, creando un punto di vista e una narrazione diversi. Abbiamo cominciato a cercare ragazzi e ragazze che volessero partecipare e pian piano si è creato il gruppo».

Un’idea ge…

L’articolo di Simone Schiavetti prosegue su Left in edicola dal 17 agosto 2019


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