Le prospettive di Corbyn e la Brexit come progetto per togliere diritti ai lavoratori. La lezione delle lotte contro la Thatcher e i movimenti giovanili che chiedono responsabilità e coerenza alla politica. Il cantautore e attivista britannico ci racconta la sua visione del mondo. E della musica, che può «abbattere le barriere del mondo»

Il 20 settembre esce in Italia Best of Billy Bragg at Bbc 1983-2019. Una raccolta di performance live del Bardo di Barking, voce dello storico sciopero dei minatori inglesi a cavallo tra il 1984 il 1985 e del movimento laburista. Questa sua nuova uscita di pezzi registrati negli studi della Bbc, anticipata dal singolo “New England”, che contiene tutti i grandi classici di Bragg, compresa la monumentale ballad dedicata al movimento operaio “There is power in a Union”, è stata l’occasione per una discussione a tutto tondo sulla politica, sull’impegno sociale dei giovani, sull’importanza delle canzoni tradizionali della sinistra e, ovviamente, sulla Brexit.

Esattamente quattro anni fa cantavi “The Red Flag” (inno del partito laburista, ndr) insieme a Jeremy Corbyn per festeggiare la sua elezione a leader del Labour. Pensavi che Corbyn sarebbe riuscito a guidare i laburisti così a lungo?
Ad essere onesto ero pessimista su come avrebbe reagito il Paese, e in particolare la potente macchina della propaganda dei Tories, all’idea di un leader così radicale. Il fatto che i Tories non siano riusciti a spazzare via Corbyn, soprattutto a causa della variabile impazzita della Brexit, ci dà la misura di quanto la politica britannica sia cambiata profondamente, in un modo che non era immaginabile durante la campagna congressuale del 2015. Ammetto che all’inizio pensavo che per Jeremy sarebbe stata molto dura.

La campagna di Corbyn, congressuale prima ed elettorale poi, è stata in grado di avvicinare, per la prima volta, alla politica una nuova generazione di ragazzi. Pensi che il dialogo che si era instaurato con loro sia ancora aperto o che in questi due anni, con la questione Brexit, quel canale si sia chiuso?
Penso che i giovani stiano ancora dalla sua parte, che sentano di essere ascoltati e di poter avere un impatto diretto sulla politica attraverso il Labour di Corbyn. I Tories al momento sono il partito delle vecchie generazioni e anche se i LibDem appaiono più giovanilisti hanno votato insieme a Cameron tutti i provvedimenti di austerità che hanno danneggiato moltissimo le giovani generazioni. Per questo credo che…

L’intervista di Domenico Cerabona a Billy Bragg prosegue su Left in edicola dal 20 al 26 settembre

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