Che buontempone questo Donald Trump, che piace tanto anche a sovranisti di casa nostra e che viene vissuto come eroe internazionale per tutti quelli che credono che la ferocia sia uno strumento simpatico e politicamente utile.
Che buontempone Donald Trump che incapace di governare chiede ai suoi collaboratori di scrivere un preventivo per costruire fossati con i coccodrilli al confine con il Messico (e fortunato a non essere mandato dove meriterebbe da nessuno dei suoi consiglieri) e che se la cava con l’Italia grazie a un tweet in cui saluta il suo amico “Giuseppi” sbagliandone il nome.
Che simpaticone Donald Trump che con i suoi dazi sui prodotti alimentari ha scippato un miliardo di euro ai nostri produttori (le stime sono di Coldiretti) con tanto di sorriso. E Conte impegnato a fare in modo che la fetta di Grana Padano non disturbi la posa fotografica con l’emissario statunitense.
Che grande uomo Donald Trump che per mostrarsi muscoloso e piacere anche agli italiani sta facendo pagare il prezzo del suo sovranismo anche a noi e ci sta dimostrando chiaramente un concetto che qui sembra così difficile da raccontare: se insistiamo nel “chiuderci dentro” in nome del protezionismo non facciamo altro che finire “chiusi fuori” pagando pegno.
Che l’Italia non abbia mai avuto una politica estera nei confronti degli USA se non un prono asservimento è storia vecchia e risaputa ma che l’Italia continui a stringere sorridente la mano fingendo di non esserne bastonata è una scena di cui faremmo volentieri a meno.
Intanto i sovranisti continuano a danneggiarci (chiedere a Orban che applaude Salvini ma sui migranti dice di sbrigarcela da soli) ma continuano a prendere applausi.
Farebbe ridere se non ci costasse tantissimo.
Buon venerdì.