La nostra Costituzione, unica in Europa, stabilisce che lo Stato deve rimuovere gli ostacoli che negano alle persone la possibilità di realizzare una vita dignitosa. Invece non si contano le leggi e i regolamenti che discriminano ed emarginano i poveri e i più deboli

Sono tremende le cifre sulle povertà assolute e relative che discuteremo, in questo ottobre, nella Giornata mondiale della lotta alla povertà e nel grande meeting del 17 ottobre indetto dalla Rete dei numeri pari: “Cinque passi per sconfiggere le disuguaglianze”. Queste cifre sono metafora della crescente diseguaglianza sociale, il paradigma del capitale predatorio.

Per i governi la lotta contro la povertà è diventata lotta contro i poveri. Ne voglio tracciare un profilo spesso sottaciuto: lo Stato italiano versa in una situazione di incostituzionalità. La Costituzione, infatti, tutela la dignità di tutte le persone senza distinzione di condizioni personali, sociali, etniche, religiose. È fondamentale l’articolo 3 della Costituzione, il quale non solo garantisce i diritti inviolabili delle persone, ma, unica costituzione europea, obbliga lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscano la pratica attuazione.

Non è solo una norma programmatica, è un indirizzo politico. Parlo, ad esempio, del diritto al lavoro (articoli 4 e 35), all’assistenza (art. 38), alla salute (art.32). I diritti sono esigibili, non astratte proclamazioni. E, quindi, servizi e prestazioni vanno garantiti per obbligo costituzionale. Crescono, altrimenti, processi di esclusione. Non si può delegare al volontariato e al terzo settore: amo la democrazia costituzionale, non il “capitalismo caritatevole”.

Richiamo un tema fondamentale: l’accesso alla cosiddetta residenza anagrafica. Senza di essa, infatti, non vi è godimento dei diritti. I poveri, gli esclusi, i migranti spesso non possiedono residenza anagrafica. In Italia viviamo, a tal proposito…

L’articolo di Giovanni Russo Spena prosegue su Left in edicola dall’11 ottobre 

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Il 17 ottobre, giornata mondiale per l’eliminazione della povertà, al teatro Ambra Jovinelli di Roma dalle ore 17 si terrà l’assemblea “5 passi per sconfiggere la povertà” promossa dalla Rete dei numeri pari. All’incontro, a cui Left partecipa con la direttrice responsabile Simona Maggiorelli, prendono parte, tra gli altri, il costituzionalista Gaetano Azzariti, Giuseppe De Marzo di Libera, Alessandra Sciurba di Mediterranea, il presidente del Censis Giuseppe De Rita, Fabrizio Barca del Forum Disuguaglianze e diversità, Papi Bronzini di Bin Italia, Marina Boscaino del Coordinamento della democrazia costituzionale, il docente universitario Tomaso Montanari, oltre a rappresentanti di associazioni e comitati che in Italia si battono da anni per l’inclusione sociale, per i diritti delle donne, dei migranti e per il diritto all’abitare.