Sempre attento alla crescita culturale dell’infanzia e degli adulti, lo scrittore fu anche giornalista e direttore di riviste. Oggi più che mai la sua lezione di giornalismo potrebbe servire alla scuola italiana. La fiera Più libri più liberi e un convegno-reading al Trullo gli rendono omaggio

Giacomino, Cipollino, Giovannino, Alice Cascherina, il Barone Lamberto e poi omini di burro, di gelato. La galleria dei personaggi che evocare Rodari porta chiunque a ricordare, è pressoché inesauribile, tanto da caratterizzare l’immaginario collettivo del nostro Paese e diventare inscindibile dalla storia non solo della letteratura per l’infanzia, ma più in generale dell’Italia repubblicana, dal secondo dopoguerra fino ai nostri giorni.

Proprio nell’anno quindi del celebratissimo centenario dalla nascita le pubblicazioni permetteranno a qualcuno di rinfrescarsi la memoria e semmai, vogliamo essere ambiziosi, di maturare uno sguardo più attento, che permetta di cogliere elementi della sua figura che non hanno avuto sufficiente risalto e che sono rimasti in ombra. Elementi determinanti per comprendere la traiettoria personale, artistica, politica e professionale di un uomo che ha tentato nell’arco della sua esistenza di tenere insieme queste dimensioni e non scinderle come più frequentemente è accaduto.

Per esempio? Be’ non molti sanno che Rodari fu un giornalista. Iniziò molto presto, come lui stesso ebbe a dire, anche un po’ per caso, ma poi, lungo tutta la sua vita, parallelamente a quella letteraria più nota, sarà l’attività nella quale si impegnò di più, fino agli ultimi giorni. Fu “giornalista integrale”, volendo riprendere una espressione cara a Gramsci e praticò questa attività dandole un senso preciso cioè contribuire al processo di trasformazione del nostro Paese, al quale Rodari partecipò, proprio come giornalista, prendendo posizione, schierandosi e ingaggiando con quel suo stile sempre pacato, ironico, durissime polemiche contro l’Italia moralistica, precettiva, che era dura a morire e che lui costantemente provò a combattere.

È in questa costante combinazione di una dimensione culturale, ma anche educativa, pedagogica, che dobbiamo inquadrarlo…

Appuntamenti con Rodari. A Più libri più liberi, la fiera nazionale dell’editoria a Roma (Convention center Nuvola, Eur) fino all’8 dicembre, a cura di Biblioteche di Roma si tiene la mostra “Tra Munari e Rodari”. Incontri in programma: il 5 dicembre (ore 12) “Gianni Rodari una storia romana” con Maurizio Caminito, Ilaria Capanna, Giorgio Diamanti e Matteo Frasca; il 7 dicembre (ore 10.30) a raccontare “Rodari. La fantasia che ci connette al cielo” saranno Federico Appel, Rosa Maiello, Vanessa Roghi e Manierosa Rossetto. L’8 dicembre  (ore 10.30) Vittorio Bo, Pietro Greco e Vanessa Roghi parleranno  di “Chimica” rodariana. Gianni e la scienza.

Il 14 dicembre al Teatro San Raffaele al Trullo, quartiere di Roma, si svolge (dalle 9.30 alle 13.30) un convegno su Rodari giornalista. Tra i partecipanti anche i giornalisti di Left.

L’articolo di Giovanni Castagno prosegue su Left in edicola dal 6 dicembre 2019

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