In questo tempo di pandemia fra le tante sofferenze sociali, quella relativa alla musica dal vivo è stata molto sentita. Pertanto data la gravità della situazione, non era auspicabile soprattutto in tempi brevi che si potesse tornare a fare musica dal vivo. Questo significava, oltre alle perdite delle fondazioni liriche, la chiusura, l’annullamento di tutta una serie di festival che d’estate portano nella nostra nazione il meglio delle produzioni musicali nell’ambito del linguaggio classico. Ridisegnati molti cartelloni se non addirittura annullati, mentre un direttore come Daniele Gatti ha cercato di dare segnali di ripresa da subito prima grazie all’Opera di Roma che ha permesso ad una compagine non numerosa di musicisti d’esibirsi davanti al presidente Mattarella e poi nel Rigoletto verdiano al Circo Massimo (con una fortissima regia di Damiano Michieletto).
Ma non solo, Gatti non ha rinunciato a tenere i suoi corsi in una delle accademie più prestigiose d’Italia che è la Chigiana di Siena dove i corsi estivi sono diretti e organizzati da Nicola Sani che nel giro di qualche anno ha trasformato sia la scena dell’apprendimento che quella dei concerti. Quest’anno Sani, compositore e studioso, ha dovuto approntare un programma di tutto rispetto nel quale ha cercato di convogliare la gran parte dei corsi previsti ma ha dovuto rimodulare grandemente il calendario dei concerti. È nato quindi Oursound 2020 «che è un festival in parte live e in parte digitale e quindi non è una versione ridotta della Chigiana ma è proprio un’altra cosa (i concerti d’archivio sono visibili su www.chigiana.org e Chigiana Radio Arte) . Consideri che noi eravamo pronti a fine febbraio a presentare il cartellone estivo ma siamo stati bloccati dalla pandemia quindi abbiamo dovuto pensare ad una forma che potesse farci essere presenti e allo stesso modo creare qualche cosa di significativo. Poi abbiamo sfruttato l’enorme catalogo sonoro a disposizione della Chigiana che consiste in tantissime registrazioni del passato che fanno parte del palinsesto estivo del canale radio web della nostra istituzione».
Nicola Sani ha quindi pensato ad un festival in linea con i tempi dove il virtuale si intreccia alla dimensione live. «I corsi sono stati confermati tutti e abbiamo aggiunto una serie di Stage. Anche qui abbiamo usato il virtuale, ad esempio per il corso di quartetto d’archi tenuto da Clive Greensimth (14/28 luglio), il quale non potendo venire dall’America farà lezione usando la nostra piattaforma virtuale che è nata apposta per la Chigiana. Abbiamo avuto oltretutto la conferma delle iscrizioni da parte degli studenti che sia in presenza che in streaming potranno seguire le lezioni. Abbiamo dovuto ripensare al concerto finale di ogni classe che saranno anch’essi in streaming. Non abbiamo rinunciato alla classe di direzione d’orchestra con Daniele Gatti e con l’Orchestra Giovanile Italiana (27 luglio/6 agosto) . Dal concerto dedicato a Sepulveda in Piazza Grande (5 luglio) a La serva padrona (8 agosto) in piazza Jacopo della Quercia per ridisegnare anche lo spazio live all’aperto».
Anche a Montepulciano per lo storico Cantiere internazionale d’arte creato e fortemente voluto da Hans Werner Henze c’è stata una forma di ripensamento che non significa annullare o cambiare il festival ma solo ripensarlo per adeguarlo alle condizioni sanitarie attuali: «La nostra programmazione era pronta già a dicembre e a gennaio avevamo già presentato il programma estivo del festival che prevedeva 50 eventi». È Roland Boer ad esprimere il suo pensiero quale direttore artistico del Cantiere: «Ho dovuto riprogrammare il tutto per ben 5 volte tenendo conto che non avremmo potuto avere l’orchestra di Manchester che da anni veniva in residence al Cantiere». Caos e Creazione Scienza Arte Utopie è il titolo della 45esima edizione del Cantiere che comunque mira a mettere assieme tutti gli ideali del suo fondatore. «Ho dovuto tener conto – dice ancora Boer – delle numerose cancellazioni degli artisti stranieri che non potevano giungere in Italia pertanto ho dovuto rinunciare a diversi concerti. Non è un Cantiere d’emergenza, è un po’ più piccolo; abbiamo usato gli spazi all’esterno ma non abbiamo rinunciato al Teatro Poliziano dove si terrà il primo agosto Fuga a 3 voci messo in scena da Marco Tullio Giordana».
Anche per Alessio Vlad direttore artistico del Ravello Festival le cose non sono state semplici: «Ho dovuto escludere la presenza di alcuni interpreti stranieri e soprattutto quella delle grandi orchestre. Ma ho cercato di tenere a mente cinque punti da rispettare per poter organizzare un cartellone messo su in un mese, ovvero: internazionalità degli interpreti, eccellenze italiane, eccellenze campane, esigenza di connettersi in una rete di festival di qualità, non rinunciare a produrre». Spazio alla musica barocca con una presenza importante come quella di Cecila Bartoli: «È una nostra coproduzione con il Festival di Salisburgo e quello di Lucerna il progetto What passion cannot music raise di Cecilia Bartoli (18 agosto) mentre abbiamo prodotto il concerto di Daniele Gatti con l’Orchestra Mozart (5 settembre), il Dido and Aeneas di Purcell della Cappella Neapolitana di Florio (1 agosto) e l’omaggio a Charlie Parker diretto da John Axelrod (29 agosto) nonché il concerto inaugurale Morricone dirige Morricone ovvero Andrea Morricone a capo della Roma Sinfonietta con le musiche del padre e non mancherà Riccardo Muti (5 settembre) ».
Francesco Lanzillotta, direttore artistico del Macerata Festival ci dice: «Tosca avrebbe dovuto aprire il Festival, poi Don Giovanni (dal 18 luglio all’8 agosto) e Trovatore (25 luglio e 2 agosto). In realtà siamo riusciti a mantenere molte delle idee, anche del Festival off: Bia (andata in scena il 20 e 21 luglio ndr) , l’opera contemporanea vincitrice del concorso Macerata 4.0. Tosca sarebbe stata impossibile, per le masse coinvolte, il numero di orchestrali di coro. Trovatore invece sarà eseguito sotto forma di concerto».
Hanno mantenuto comunque l’impegno della presenza il Puccini Festival di Torre del Lago (17 luglio/ 23 agosto) , il Rossini Opera Festival di Pesaro (8/22 agosto) e il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca (14 luglio-2 agosto) che sono in scena con un numero di spettacoli ridotti; mentre l’Arena di Verona ha programmato una serie di concerti tematici e il Gianni Schicchi (25 luglio /29 agosto). La buona notizia è che a settembre il Festival verdiano di Parma (24 settembre/18 ottobre) sarà programmato cercando di mantenere quello che era già stato pensato e con l’aggiunta di una rarità come la versione francese del Macbeth verdiano che da tantissimo tempo non veniva rappresentata.