Innovare i modelli pedagogici, migliorare l’apprendimento e la crescita culturale delle giovani generazioni per rafforzare il contributo del capitale umano allo sviluppo del Paese. La sfida del nuovo anno scolastico richiede un approccio strutturale, non solo per garantire la riapertura in sicurezza

L’emergenza pandemica ha messo in evidenza sia le fragilità, sia le capacità di reazione del sistema scolastico italiano, con una grande prova di dedizione e professionalità da parte del settore. Tuttavia, la sfida del nuovo anno scolastico richiede un approccio produttivo e strutturale, non solo per garantire la riapertura in sicurezza (e su questo rimangono molti interrogativi), ma anche per costruire un nuovo modello di scuola, reso indispensabile dalla pandemia, ma comunque più desiderabile dello status quo al fine di innovare modelli pedagogici, migliorare l’apprendimento e la crescita culturale delle giovani generazioni e rafforzare il contributo del capitale umano allo sviluppo del Paese.

Nel mio ruolo ai vertici politici del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ho cercato di far capire a due governi (Conte 1 e Conte 2) l’importanza che gioca la formazione come volano di crescita economica. Ho cercato, invano, di far comprendere quanto il sistema scolastico fosse vulnerabile, dopo decenni di trascuratezza e disinteresse da parte dello Stato. La pandemia ha dato sostanza ai…

 

*-*

L’autore: Lorenzo Fioramonti è un accademico e saggista. Deputato iscritto al Gruppo misto, dal 5 settembre al 30 dicembre 2019 è stato ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca nel Governo Conte II

L’articolo prosegue su Left del 28 agosto – 3 settembre 2020

Leggilo subito online o con la nostra App
SCARICA LA COPIA DIGITALE

SOMMARIO