Stiamo attraversando una grave recessione causata dalla pandemia e la vecchia politica, rappresentata da Pd e Lega, non è in grado di avanzare soluzioni all’altezza del problema. L’attuale classe dirigente vaneggia, a una sola voce, di grandi opere inutili e cemento, di Olimpiadi e Formula 1, addirittura di riaprire il centro storico di una città come Firenze al traffico per favorire il commercio. Stanno riproponendo, come un disco rotto, le solite, vecchie formule che ci hanno condotto al disastro economico e ambientale.
Se guardiamo alle principali materie di cui si occupa la Regione, il candidato di Renzi, Eugenio Giani, e la candidata di Salvini, Susanna Ceccardi, sono d’accordo pressoché su tutto: sul ruolo del privato in sanità, sulla cosiddetta “autonomia differenziata”, sulle mega-opere inutili e dannose come aeroporto di Peretola e nuove autostrade, sugli inceneritori o sui soldi alle scuole private.
Ma non ci troviamo davanti ad una realtà immodificabile, né è obbligatorio adattarci ad un falso bipolarismo. Noi rivendichiamo il nostro diritto alla speranza e diciamo che “un’altra scelta è possibile”. Lo facciamo con un progetto che si rivolge principalmente a chi è precario o non ha lavoro, al 50% di toscane e toscani che non vota più perché non si sente rappresentato dai principali blocchi politici, alle tante persone giovani e giovanissime che hanno già le idee molto chiare in tema di tutela dell’ambiente e della salute, diritti sociali e civili, difesa dei beni comuni e dei servizi pubblici. E ci rivolgiamo alle donne, non a caso siamo il solo progetto politico ad aver scelto capolista femminili in tutti e 13 i collegi della Toscana.
Per superare la crisi senza tornare all’indesiderabile normalità pre Covid-19 è necessaria una radicale svolta verde e a favore della giustizia sociale, che significa prima di tutto creare posti di lavoro stabili e non precari. C’è dunque una prima dimensione immediata, volta a dare lavoro fin dall’autunno attraverso assunzioni di personale in settori pubblici strategici come la sanità e finanziando opere utili al territorio come gli interventi per il contrasto del dissesto idrogeologico, il raddoppio dei binari ferroviari unici, la manutenzione delle strade o dei ponti usati ogni giorno dai cittadini, prima che vengano giù.
Ma al di là dell’immediatezza, occorre dotarci di una nuova politica industriale verde, serve cioè – per parafrasare il celebre testo di Mariana Mazzucato – una Regione imprenditrice e…
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L’autore: Tommaso Fattori è candidato presidente alle regionali toscane per la lista Toscana a sinistra. È stato uno dei leader del Forum sociale europeo ed ha combattuto in prima fila la lotta per l’acqua pubblica. Ora è capogruppo di Sì – Toscana a sinistra in Consiglio regionale. Il 12 settembre alle ore 15 a Massa presso il Bar Hermes di piazza Mercurio parteciperà alla presentazione della propria candidatura organizzata dal Laboratorio politico Left Massa-Carrara
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