Dall'1 gennaio di quest’anno l’Autorità bancaria europea ha preteso che i conti correnti in rosso delle famiglie dovessero essere strozzati in assenza di liquidità temporanea. Alle banche sono state imposte regole di bilancio talmente stringenti da costringerle a stritolare comunque i correntisti in difficoltà.

Rudolf Hilferding, grande conoscitore ed interprete del marxismo, ucciso dai nazisti, nel 1909 pubblicò “Il capitale finanziario”, mostrando tutte le sue perplessità sulla rivoluzione proletaria e teorizzando nel contempo l’affermazione del socialismo per via parlamentare.
Ma la straordinarietà di Hilferding sta nella sua analisi sulle dinamiche del capitale ancora attuali: “La caratteristica del capitalismo moderno è data da quei processi di concentrazione … in un rapporto sempre più stretto fra capitale bancario e capitale industriale. In forza di tale rapporto, il capitale industriale assume la forma di capitale finanziario …. la più compiuta realizzazione della dittatura dei magnati del capitale”. Dunque nel 1909 Hilferding aveva già teorizzato la finanziarizzazione dell’economia reale e aveva già previsto cosa accade quando la finanza divora l’economia. Oggi il capitale finanziario non si accontenta dei patrimoni privati, oggi il capitale finanziario vuole soggiogare il ”capitale umano” in una prospettiva di schiavizzazione che sostituirà la parola “diritto” con la parola “sopravvivenza” e la parola “libertà” con la parola “sottomissione”. Nella lucida follia dell’Unione europea, si è inserita l’Eba, l’Autorità bancaria europea, un altro mostro che determina regole astratte per garantire tragedie concrete.

Dall’1 gennaio di quest’anno l’Eba ha preteso che i conti correnti in rosso degli italiani dovessero essere strozzati in assenza di liquidità temporanea. Se le banche fino ad oggi avevano consentito sconfinamenti e garantito coperture per piccoli pagamenti, ora non sarà più possibile anche se si tratta di pagamenti di pochissimi euro. Migliaia di imprese e famiglie si ritroveranno, senza sapere perché, in una banca dati che li qualifica come debitori incalliti per una bolletta del gas rimasta impagata nella domiciliazione bancaria. La morsa perversa che si vuole stringere attorno al collo dei piccoli correntisti italiani, li renderà merce disponibile sul mercato senza tutele, una marea di schiavi in competizione per la sopravvivenza.
Alle banche sono stati imposte regole di bilancio tali da costringerle a stritolare comunque i correntisti in difficoltà, e soprattutto a liberarsi dei npl – non performing loans (prestiti non performanti) – ovvero i crediti deteriorati, quelli che fino a ieri erano prestiti e finanziamenti con margine di recupero difficile, e che oggi, con le nuove norme, includeranno anche i piccoli correntisti in rosso. I meccanismi finanziari consentono, ovviamente, la cartolarizzazione degli npl, che li trasforma comunque in merce di scambio, perché anche i debiti possono essere oggetto di speculazioni finanziarie.
Il capitale finanziario, comunque, non parla una sola voce, e non disdegna di guerreggiare nell’accaparramento e nell’accumulo. Sicché, se da una parte i proletari e le proletarie, e tra loro anche le partite iva, temono di affondare per un Rid respinto della società elettrica, anche di soli 100 euro, dall’altra c’è chi già da tempo ha avviato le proprie speculazioni sui npl, come ad esempio lo Ior-Istitute per le opere religiose, Ente della Santa Sede. Il 30 dicembre 2020 un giudice di Malta ha messo sotto sequestro 29 milioni dello Iop in una partita speculativa per l’acquisto di un edificio di lusso in Ungheria, iniziata proprio con una speculazione di 32 milioni di npl.
Alla fine del 2019 lo Ior aveva girato a Bergoglio, il suo unico azionista, utili per 38 milioni. Tra non molto conosceremo l’ammontare degli utili riservati al monarca pur in pendenza del sequestro per 29 milioni disposto da Malta. Queste sono le cifre della Chiesa povera di Bergoglio, in cui di realmente povera c’è solo la capacità cognitiva di chi pensa che non sia un capitalista come gli altri. In questo ribollir di guano, la classe politica italiana si arrabatta con regalie da brivido per gli italiani, inventandosi finanche i bonus idrici. In sintesi, visto che i proletari di tutto il mondo non si sono uniti, si sono uniti i capitalisti e mentre hanno finanziarizzato pure le nostre esistenze, ci hanno comunque lasciato lo spazio di manovra di una tirata di sciacquone su wc nuovi.

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L’autrice: Carla Corsetti è segretario nazionale di Democrazia atea e componente del coordinamento nazionale di Potere al Popolo