Creare un'industria farmaceutica pubblica europea. Ricostruire in Italia un Servizio sanitario nazionale unico e solido sostenuto dalla fiscalità generale. Abolire progressivamente le Rsa, a favore di servizi più attenti ai bisogni delle persone. Sono alcuni degli obiettivi a cui la sinistra dovrebbe puntare nel 2021 sul fronte della sanità

Se dovessi stilare una scala di priorità della sinistra sul fronte della sanità per il 2021, al primo posto metterei la costituzione di un’industria farmaceutica pubblica europea. I cui prodotti siano esenti da brevetti e considerati a disposizione dell’umanità. Compresi quelli sviluppati in collaborazione col privato. La ricerca scientifica sui farmaci, oggi in mano alle case farmaceutiche private, deve tornare ad avere una forte presenza pubblica, grazie ad interventi sia italiani che europei. Oggi ci troviamo in una situazione doppiamente inaccettabile. Da un lato miliardi di persone nel Sud del mondo non possono accedere a farmaci prodotti privatamente o persino con una compartecipazione pubblica. Dall’altro, persone nell’emisfero Nord che possono usufruirne ma a fronte di costi insostenibili da parte dello Stato.

Possiamo fare l’esempio dei vaccini per il Covid-19 per il cui sviluppo sono stati trasferiti miliardi dal pubblico al privato affinché realizzasse un prodotto che il pubblico ha dovuto ricomperare dal privato. Una follia, per questo abbiamo lanciato in Ue l’Iniziativa dei cittadini europei “Right2cure – No profit on pandemic” per spingere la Commissione a tutelare la salute di tutti. Ma c’è anche l’esempio delle cure per l’epatite C, con l’antivirale sofosbuvir, oppure i farmaci per l’Aids, ecc. E si potrebbe continuare.

Al secondo posto, in questa lista di obiettivi, c’è quello di avere in Italia un…


L’articolo prosegue su Left del 15-21 gennaio 2021

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