Carlo Bonomi il presidente di Confindustria, ha segnato in agenda due date attorno alle quali ha dichiarato di voler «massimizzare l’effetto sul Pil in un’onda molta lunga» (tradotto, realizzare speculazioni e profitti): il 2025, anno per il quale il Vaticano ha già calendarizzato la rituale slot machine della fede, meglio nota come Giubileo, e il 2033, data in cui i cattolici festeggeranno i duemila anni dalla asserita uccisione del loro dio Gesù.
Le prospettive di Confindustria suscitano più di qualche riflessione. Il brand religioso è sempre stato appannaggio esclusivo del clero vaticano, che lo ha minuziosamente curato assicurandosi l’accaparramento di ogni centesimo speso a Roma dai turisti della fede, dagli alberghi ai pullman, dalle guide museali alla vendita delle bottigliette d’acqua per strada, dagli aerei alle statuine di plastica dei loro dei. Tutti i governi, di qualunque colore, d’intesa con i sindaci di Roma, hanno sempre elargito grandi investimenti per migliorare la qualità della ricettività turistica affinché il clero, e solo il clero, potesse avere in via esclusiva, un ritorno economico degli investimenti.
Confindustria, in effetti, ha lanciato un’opa su…
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