Per gli Stati Uniti, il destino delle donne e dei bambini afgani cercati casa per casa dai talebani non rientra nel calcolo dei benefici

Gino Strada è morto e i talebani si sono presi Kabul. Non si tratta di un rapporto causa-effetto, ma di una duplice sconfitta, avvenuta con una terribile coincidenza e tempestività, che rende il nostro mondo più triste e difficile da vivere. La signora Angela Merkel ha fatto mea culpa per questi vent’anni di gestione europea in Afghanistan, mentre nonno Biden spiegava che la missione americana si era conclusa. Il discorso del presidente degli Stati Uniti ha mostrato in tutta la sua evidenza la logica nordamericana protesa alla salvaguardia dei propri interessi e all’esportazione di diritti e democrazia solo fintanto che sul piatto della bilancia ne risulti un succulento bottino personale. I soldati Usa non potevano più morire, gli statunitensi non volevano costruire uno stato democratico, ma combattere il terrorismo e Osama Bin Laden era già stato ucciso. La logica americana è ferrea, lucida, non fa pieghe ed è tremendamente consequenziale.

Interessi economici e religiosi – motori principali fin dai tempi dei padri costituenti Usa – considerano gli altri esseri umani come oggetti da depredare o coscienze da incivilire e quando tutto è stato arraffato e non ci sono più animi disponibili a ricevere il buon messaggio cristiano si torna a casa – anzi si scappa – incuranti di ciò che si lascia alle proprie spalle. Hanno fatto sempre così: con gli indios, con gli indiani, con i popoli coinvolti nelle guerre per procura. “Diritti” e “democrazia” sono solo due bandiere dietro cui nascondere trame, interessi, obiettivi strategici e geopolitici. C’è stato un tempo in cui era più democratico l’integralismo islamico del comunismo sovietico. Poi, dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre, non era più possibile patteggiare con il diavolo in persona.

Oggi il destino delle donne, dei bambini e degli esseri umani che vengono cercati casa per casa non rientra nel calcolo dei benefici. Al massimo si parlerà di effetti indesiderati di un’operazione di “fine missione” che andavano preventivati. Amministrazione Trump e amministrazione Biden non fanno differenze: destra e sinistra non esistono all’interno della logica americana, perché là dove impera il profitto individuale non c’è posto per gli altri esseri umani, si tratta solo di imporre la voce della “civilissima” America, costi quel che costi. Le potenze europee, pur potendo vantare nel proprio dna un’altra storia e altri valori, risultano complici nel momento in cui non vi fanno appello e non mettono in crisi una modalità di civilizzazione che ha sotteso da sempre le conquiste colonialiste per la quale i popoli sconfitti risultano da incivilire ed educare a patto di dissanguarli e depredarli fino all’osso.

Libertà, uguaglianza, giustizia fra gli uomini non sono valori che possono essere imposti con gli eserciti e i soldati, ma costruendo ospedali e scuole e, come ammoniva Strada, abolendo la guerra così come abbiamo abolito la schiavitù. È pur vero che ancora nel 2021 forme di schiavismo esistono e si perpetuano in modo incontrastato, ma averle bandite scrivendolo nero su bianco è un passo avanti che l’umanità non può tollerare di annullare. Dovrebbe avvenire lo stesso per le guerre.

Ogni essere umano aspira a realizzare la propria identità e quindi a dichiararsi libero e uguale di fronte agli altri uomini. Si tratta di diritti universali (né razionali né tantomeno cristiani) a cui i popoli aspirano in modo naturale se posti nelle condizioni di poterlo fare. Il problema è l’ipocrisia che il mondo occidentale ha accampato nei confronti di tutti coloro che non rispondevano ai caratteri di razionalità, cristianità e produttività di cui detto mondo si è sempre fatto porta-bandiera; pronto poi a deprecare la ritrosia di quei popoli riottosi ad accogliere la mano tesa e destinati a ripiombare nel caos e nella notte dell’integralismo e del fanatismo. Il solito “fardello” di cui ragione e amore cristiano dell’uomo bianco si sono fatti carico. Nonno Biden parlava dal fondo del più bieco individualismo e a noi tornavano in mente azioni e parole di quel chirurgo di guerra che ha speso la vita per gli altri essere umani.

 

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L’editoriale di Elisabetta Amalfitano è tratto da Left del 27 agosto – 2 settembre 2021

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