Fino al 12 novembre 2021 si svolge a Glasgow la 26esima Conferenza delle parti (Cop26) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che riunisce i rappresentanti di 197 governi e coinvolge scienziati, organizzazioni della società civile e movimenti politici in una serie di incontri che si terranno a margine dei negoziati e che rivestiranno un’importanza non secondaria.
Il governo britannico e il governo italiano, che guidano la Conferenza, hanno già messo al centro delle agende internazionali del 2021 il tema della lotta ai cambiamenti climatici, avendo presieduto rispettivamente il G7 e il G20. La Cop26 rappresenta quindi la conclusione di un percorso che, si spera, possa portare ad accordi giuridicamente vincolanti per ottenere risultati concreti nella lotta contro i cambiamenti climatici.
La Convenzione sui cambiamenti climatici, entrata in vigore nel 1994, è stata “lanciata”, insieme alle Convenzioni internazionali sulla biodiversità e sul contrasto alla desertificazione, in occasione della storica Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 (il Summit della Terra). Ogni anno, dal 1995, la Conferenza delle parti si riunisce per assumere decisioni che possono determinare mutamenti significativi nelle politiche nazionali e gli impegni che saranno assunti in questa 26a Conferenza rivestiranno certamente un’importanza cruciale per lo sviluppo di gran parte delle società e delle economie del Pianeta.
Nelle due settimane dei negoziati che si svolgeranno presso lo Scottish event campus di Glasgow, oltre alla 26esima Conferenza della convenzione, si terranno in parallelo la…
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