Dai, inutile nascondersi: i complotti in Italia proliferano perché sono munti allegramente da una masnada di giornalisti, giornali e televisioni che trovano un bacino interessante senza doversi mettere in concorrenza con chi studia, approfondisce e porta fonti e prove a sostegno delle proprie tesi. Nel mondo dei complotti, non è mica un caso, trovano spazio persone che nel mondo reale sarebbero simpatici scemi del villaggio e che invece si ritrovano a essere quasi profeti.
Non è questione solo di vaccini: il trucco di mettere sullo stesso piano chi esprime critiche strutturate e dubbi sostanziosi sulle decisioni del governo con quelli che credono che la terra sia piatta e il Covid non esista è un’offesa all’intelligenza ed è una forzatura che non rende onore alla platea.
Qualche giorno fa Enrico Mentana ha scritto: «Per me mettere a confronto uno scienziato e uno stregone, sul Covid come su qualsiasi altra materia che riguardi la salute collettiva, non è informazione, come allestire un faccia a faccia tra chi lotta contro la mafia e chi dice che non esiste, tra chi è per la parità tra uomo e donna e chi è contro, tra chi vuole la democrazia e chi sostiene la dittatura». Discorso largamente condivisibile (se non fosse per questa mania di inserire tra gli “stregoni” spesso anche persone che invece avanzano critiche con fondamento). Della stessa opinione anche la neodirettrice del Tg1 Monica Maggioni che dice: «Se ci va di mezzo la vita delle persone non puoi mettere sullo stesso piano uno scienziato e il primo sciamano che passa per strada. Deve tornare a contare la competenza, non tutte le opinioni hanno lo stesso valore». Anche qui si può largamente essere d’accordo se non fosse che in nome della “competenza” sono stati massacrati i diritti del lavoratori, solo per citare un esempio.
Ma il vero mungitore dei complotti rimane saldamente Massimo Giletti che nel suo programma è riuscito a invitare il peggio dei no vax a partire da Tuiach (uno che prima dei vaccini si occupava di anatemi contro gli omosessuali augurandogli la morte in nome di Dio e uno che nega l’olocausto), poi Puzzer (il capobanda di certi portuali a Trieste che voleva essere ricevuto dal Papa e dall’Onu in nome dei suoi 5 minuti di celebrità). Ora Giletti si supera: c’è un povero cretino (dentista) che a Biella decide di presentarsi al vaccino con un braccio di silicone. Viene denunciato per tentata truffa oltre che sospeso dal suo Ordine. Questo riesce addirittura a lamentarsi che i giornalisti gli avrebbero rovinato la vita. Avete capito? Un tizio che si presenta travestito si lamenta di essere vittima della sua stessa idiozia. Sarebbe una tragica storia che fa ridere per povertà morale degna di finire sulle pagine dei giornali di tutto il mondo per poi diventare materia di indagine e eventuale pena e invece Giletti decide di invitarlo in televisione.
Dice Giletti, rispondendo a Mentana, che lui invita questa gente per inchiodarle con le sue astutissime domande. Davvero, un campione: esporre a milioni di spettatori le teorie e i comportamenti amorali di qualche gruppo di disadattati dovrebbe essere addirittura educativo, secondo lui. Ci aspettiamo quindi che inviti musicisti senza bocca che suonano la tromba, qualcuno convinto che il cielo sia una tenda e magari qualche rapito da un extraterrestre. Ma questi, vedrete, a Giletti non interessano perché quello che conta è inseguire il sentimento più peloso dei social per raggranellare un po’ di consenso. Esattamente come fa in politica Matteo Salvini. A proposito: avete mai notato quanto si trovino amichevolmente bene i due? Sarà un caso, anche questo.
Buon martedì.
Nella foto: Matteo Salvini e Massimo Giletti, “L’Arena” 1 novembre 2015
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