Avviso ai cacciatori di furbetti che rovistano tra i percettori del reddito di cittadinanza dando addosso ai poveracci fingendo di preoccuparsi per i soldi pubblici. Ieri Mario Draghi (sì, sì, proprio lui) a proposito del Superbonus ha detto che è «una misura che ha dato beneficio ma anche distorsioni». La prima distorsione «è l’aumento straordinario dei componenti per le ristrutturazioni», sottolineando che «la logica del 110 per cento non rende più la contrattazione di un prezzo rilevante». Inoltre, ha aggiunto, «ha incentivato le frodi: e l’Agenzia delle entrate ha bloccato 4 miliardi di crediti che erano stati dati come cedibili».
Avete letto bene: 4 miliardi di euro.
Intanto il ministro Orlando riferendo alla Camera sui morti sul lavoro ci ha fatto sapere che il Superbonus «rappresenta sicuramente uno strumento positivo per il rilancio dell’economia, ha però come corollario il rischio di un aumento degli incidenti». Per questo, secondo Orlando, «diventa necessario prevedere che l’accesso ai benefici del Superbonus non sia applicabile per i lavori edili effettuati da aziende che non rispettino pienamente il contratto collettivo dell’edilizia e applichino contratti pirata».
Intanto il Superbonus è stato prorogato così com’è: prime case, seconde case, abitazioni unifamiliari o condomini, senza alcun tetto di reddito equivalente (Isee) potranno accedere alla detrazione al 110 per cento e ottenere uno sgravio di imposta superiore ai costi sostenuti, solo per lo sforzo di ristrutturarsi di casa. Per il 2022 serve solo dimostrare di aver ultimato il 30 per cento dei lavori entro il 30 giugno. Per gli interventi sotto i 10 mila euro non si applicherà il decreto anti frode, voluto dopo le segnalazioni dell’Agenzia delle entrate sull’ammontare elevato dell’elusione attorno al bonus.
A chi fa comodo il bonus? A banche, imprese edili. Come tutti i bonus è iniquo. Però “muove” l’economia, dicono. Mica come i poveracci.
Buon giovedì.