Non nascondo la mia preoccupazione per la posizione dell’Italia sul conflitto in Ucraina. L’invio di armi non può e non deve essere la soluzione, che invece va trovata in un rafforzamento delle trattative diplomatiche. La continua escalation della tensione nelle dichiarazioni dei leader e nelle azioni, penso al dispiegamento di mezzi militari al confine finlandese o alle esercitazioni di militari italiani in Ungheria e Bulgaria, non sono certo rassicuranti. Per questo è fondamentale che sia la via diplomatica a prevalere e ad oggi non sembra che si stia facendo abbastanza, in particolare l’Italia che, come ho ribadito in occasione dell’intervento di Mario Draghi al Parlamento Ue, a dispetto della posizione di prima linea da lui rivendicata nelle trattative diplomatiche, si è finora autocondannata all’invisibilità internazionale. In che modo l’Italia sta favorendo il dialogo e la pace in questo momento? Draghi... L'autrice: Eleonora Evi è europarlamentare e co-portavoce nazionale di Europa verde
L'articolo prosegue su Left del 13 maggio 2022 
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Non nascondo la mia preoccupazione per la posizione dell’Italia sul conflitto in Ucraina. L’invio di armi non può e non deve essere la soluzione, che invece va trovata in un rafforzamento delle trattative diplomatiche. La continua escalation della tensione nelle dichiarazioni dei leader e nelle azioni, penso al dispiegamento di mezzi militari al confine finlandese o alle esercitazioni di militari italiani in Ungheria e Bulgaria, non sono certo rassicuranti.

Per questo è fondamentale che sia la via diplomatica a prevalere e ad oggi non sembra che si stia facendo abbastanza, in particolare l’Italia che, come ho ribadito in occasione dell’intervento di Mario Draghi al Parlamento Ue, a dispetto della posizione di prima linea da lui rivendicata nelle trattative diplomatiche, si è finora autocondannata all’invisibilità internazionale. In che modo l’Italia sta favorendo il dialogo e la pace in questo momento? Draghi…

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