L’avevamo scritto qui che le navi quarantena erano un’illegalità di Stato in mezzo al mare. E infatti il governo italiano ha deciso di abbandonare l’uso delle navi da quarantena adottate durante la pandemia per isolare i migranti in mare dopo il loro arrivo in Italia.
Al culmine della pandemia di Covid-19, cinque navi erano in servizio per isolare irregolarmente i migranti appena arrivati in Italia. Ne rimangono solo due, ma tra pochi giorni il sistema di quarantena offshore finirà e le navi saranno riportate alla loro “missione” originale: il trasporto di turisti.
Le navi di quarantena sono state attivate nel bel mezzo dell’emergenza Covid nell’estate del 2020. I migranti sono stati isolati offshore al loro arrivo per alleviare la pressione sul sistema sanitario.
Martedì 31 maggio, è stata ordinata una proroga ordinata dal ministero della salute che ne ha permesso la scadenza dell’uso e non sono previsti ulteriori rinvii. Ciò significa che, una volta terminato il periodo di quarantena per le persone attualmente a bordo delle navi Azzurra e Aurelia (rispettivamente a Lampedusa e Pozzallo), il servizio terminerà.
Le misure sanitarie per i nuovi arrivati – poiché si prevede che i flussi migratori aumenteranno in modo significativo in estate – si svolgeranno a terra.
Venerdì 27 maggio, il Garante per i diritti delle persone detenute, Mauro Palma, ha chiesto la loro abolizione il prima possibile. Le navi da quarantena, ha detto, erano «una soluzione transitoria ed eccezionale connessa allo stato di emergenza sanitaria». «Lo stato di emergenza tuttavia è terminato il 31 marzo (quasi due mesi fa!) e non sono ancora state dismesse», ha osservato.
Due decreti emessi dal ministero della Salute avevano esteso l’uso del sistema di quarantena offshore per i nuovi arrivi sul territorio nazionale. Ora le prefetture in prima linea negli arrivi, in particolare quelle sull’isola di Sicilia e nella regione meridionale della Calabria, gestiranno gli arrivi quest’estate – con il coordinamento del ministero dell’Interno – utilizzando centri di accoglienza e hotspot sulla terraferma.
Nel frattempo le partenze dal Nord Africa sono in aumento: 18.841 sbarchi sono già stati registrati nei primi cinque mesi dell’anno, in aumento di 4.500 rispetto allo stesso periodo del 2021. Le navi di soccorso per migranti gestite da Ong sono in piena attività: lunedì mattina (30 maggio) l’Ocean Viking gestito da Sos Mediterranee ha portato 294 migranti al porto di Pozzallo. Altri 80 sono stati salvati nel pomeriggio lo stesso giorno dalla Aurora, la nuova nave dell’organizzazione di soccorso tedesca Sea-Watch. Secondo quanto riferito, una barca con 280 persone a bordo è arrivata a Reggio Calabria; e si dice che l’hotspot di Lampedusa sia ancora una volta sovraffollato.
Buon giovedì.
Nella foto: migranti si imbarcano nella nave quarantena Azzurra a Lampedusa, 13 maggio 2021