Nel mondo il 29% delle scuole non ha accesso all'acqua potabile, mentre il 28% non dispone di servizi igienici di base, come indica l'ultimo monitoraggio di Unicef e Oms

Secondo l’Unicef e l’Oms, nonostante il costante calo della percentuale di scuole prive di servizi di base per l’acqua e di servizi igienici nel mondo, persistono profonde disuguaglianze tra i Paesi e all’interno degli stessi. Gli scolari dei Paesi meno sviluppati e dei contesti fragili sono i più colpiti e i dati che emergono mostrano che poche scuole dispongono di servizi idrici e igienici accessibili alle persone con disabilità.

Le scuole svolgono un ruolo cruciale nel promuovere la formazione di abitudini e comportamenti sani, ma nel 2021 molte non disponevano ancora di servizi idrici e igienici di base. Secondo gli ultimi dati del Programma di monitoraggio congiunto Oms/Unicef (Jmp):

  • A livello globale, il 29% delle scuole non dispone ancora di servizi di base per l’acqua potabile, con un impatto su 546 milioni di studenti; il 28% delle scuole non dispone ancora di impianti igienici (bagni) di base, con un impatto su 539 milioni di studenti; il 42% delle scuole non dispone ancora di impianti idrici (strutture per lavarsi le mani) di base, con 802 milioni di studenti.
  • Un terzo dei bambini privi di servizi di base nelle loro scuole vive nei Paesi meno sviluppati e oltre la metà vive in contesti fragili.
  • L’Africa subsahariana e l’Oceania sono le uniche due regioni in cui la copertura dei servizi igienici di base nelle scuole rimane inferiore al 50%; l’Africa subsahariana è l’unica regione in cui la copertura dei servizi di base per l’acqua potabile nelle scuole rimane inferiore al 50%.
  • Per raggiungere la copertura universale nelle scuole entro il 2030 è necessario aumentare di 14 volte gli attuali tassi di progresso per l’acqua potabile di base, di tre volte i tassi di progresso per gli impianti igienici di base e di cinque volte per gli impianti idrici di base.
  • Nei Paesi meno sviluppati e nei contesti fragili, il raggiungimento della copertura universale degli impianti igienici di base nelle scuole entro il 2030 richiederebbe un aumento di oltre 100 e 50 volte dei rispettivi tassi di progresso attuali.
  • Il miglioramento della preparazione e della risposta alle pandemie richiederà un monitoraggio più frequente dei servizi idrici e igienici e di altri elementi di prevenzione e controllo dei contagi nelle scuole, tra cui la pulizia, la disinfezione e la gestione dei rifiuti solidi.

«Troppi bambini vanno a scuola senza acqua potabile, bagni puliti e sapone per lavarsi le mani, rendendo difficile l’apprendimento», dichiara Kelly Ann Naylor, direttore Unicef per l’Acqua e i servizi igienici e il clima, l’ambiente, l’energia e la riduzione del rischio di disastri. «La pandemia da Covid-19 ha sottolineato l’importanza di fornire ambienti di apprendimento sani e inclusivi – aggiunge -. Per proteggere l’istruzione dei bambini, la strada verso la ripresa deve includere la fornitura alle scuole dei servizi più basilari per combattere le malattie infettive oggi e in futuro».

«L’accesso all’acqua e ai servizi igienici non solo è essenziale per un’efficace prevenzione e controllo dei contagi, ma è anche un prerequisito per la salute, lo sviluppo e il benessere dei bambino», spiega Maria Neira, direttore del dipartimento per l’Ambiente, il cambiamento climatico e la salute dell’Oms. «Le scuole dovrebbero essere ambienti in cui i bambini prosperano e non sono sottoposti a difficoltà o infezioni a causa della mancanza o della scarsa manutenzione delle infrastrutture di base».

Fornire servizi idrici e igienici accessibili alle persone con disabilità nelle scuole è fondamentale per raggiungere un apprendimento inclusivo per tutti i bambini. Tuttavia, solo un numero limitato di Paesi fornisce informazioni su questo indicatore e le definizioni nazionali variano, e un numero molto inferiore fornisce servizi idrici e igienici accessibili ai disabili.

I dati nazionali emersi mostrano che la copertura dei servizi idrici e igienici accessibile ai disabili è bassa e varia ampiamente tra i livelli scolastici e le località urbane e rurali, e le scuole hanno maggiori probabilità di avere acqua potabile accessibile rispetto a servizi igienici accessibili. Nella metà dei Paesi con dati disponibili, meno di un quarto delle scuole dispone di bagni accessibili ai disabili. Ad esempio, nello Yemen, 8 scuole su 10 avevano bagni, ma solo 1 scuola su 50 era dotata di bagni accessibili ai disabili.

Nella maggior parte dei Paesi con dati, è più probabile che le scuole abbiano infrastrutture e materiali adattati – come rampe, tecnologie assistive, materiali didattici – che bagni accessibili ai disabili. Ad esempio, in El Salvador, 2 scuole su 5 hanno infrastrutture e materiali adattati, ma solo 1 su 20 ha bagni accessibili ai disabili.

Buon venerdì.


In foto, due alunne di una scuola di Nairobi (Kenya) a lezione durante la pandemia da Covid

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.