Oltre 200 suicidi nelle forze dell’ordine dal 2019. In media 5 al mese. L’allarme dei sindacati Sinafi (Guardia di finanza), Siulp e Siap (Polizia) che parlano di scarsa attenzione dei vari Corpi e delle istituzioni alla diffusione del disagio psichico tra gli operatori

Era in servizio presso la Squadra mobile della Polizia di Salerno e con la sua pistola d’ordinanza si è tolto la vita. È accaduto il 15 giugno. Due giorni prima, a Canosa di Puglia, un altro poliziotto suicida, stesse modalità. Il 30 e 31 maggio erano stati due carabinieri, rispettivamente a Roma e a Fermo, a essere trovati dai colleghi privi di vita dopo essersi puntati la pistola contro e aver aperto il fuoco. Il 29 maggio, sempre a Fermo, di nuovo un poliziotto. E mentre scriviamo un ispettore della Polizia di Stato si trova in rianimazione (dal 19 giugno) dopo esser precipitato da una finestra della sua abitazione. Molto probabilmente si tratta di un gesto volontario, in tal caso sarebbe il terzo tentativo di suicidio tra le forze dell’ordine e militari (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Esercito, Marina etc) dall’inizio dell’anno. Già questa sequenza basterebbe a segnalare un fenomeno poco noto all’opinione pubblica tuttavia oltremodo preoccupante. La preoccupazione aumenta se si considera il dato dei suicidi tra gli operatori della sicurezza dall’1 gennaio scorso in Italia. «Sono stati ben 29» racconta Eliseo Taverna, segretario generale del Sindacato nazionale finanzieri (Sinafi). A lui ed altri sindacalisti delle forze dell’ordine – Felice Romano (Siulp) e Giuseppe Tiani (Siap) – abbiamo rivolto alcune domande per indagare le cause di questo fenomeno e per cercare di capire se e in che modo le istituzioni si stiano orientando per prevenire nuovi casi.

Stando alle cifre fornite dall’Osservatorio sui suicidi in divisa, tra il 2019 e il 2021 sono stati ben 177 le donne e gli uomini appartenenti ai vari corpi di polizia e dell’esercito che si sono tolti la vita, per una media di casi noti che sfiora i cinque al mese. Stessa media del 2022. Se consideriamo i soli agenti delle forze dell’ordine, ben 355 si sono tolti la vita dal 2014 al 2021, secondo i dati raccolti dall’Onsfo, l’Osservatorio nazionale suicidi. Questo significa che il suicidio è la prima causa di morte tra i carabinieri, i poliziotti, i finanzieri e gli agenti di Polizia penitenziaria e Polizia locale.

«È una strage continua e silenziosa» chiosa Taverna «ma questo sembra non scuotere le coscienze più di tanto. Talvolta i suicidi vengono bollati come “soggetti fragili” poco inclini alle ferree regole ed allo sforzo fisico e psicologico a cui sono chiamati a far fronte e il cerchio si chiude e il problema rimane». Ovviamente la “fragilità” c’è e molto probabilmente ha radici profonde ma si lasciano pochissimi spiragli a un’analisi più approfondita delle motivazioni e del contesto in cui si è sviluppata la “decisione”. Dietro ognuna di queste morti, prosegue il sindacalista, c’è …

L’articolo prosegue su Left del 24 giugno 2022 

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Scrivevo già per Avvenimenti ma sono diventato giornalista nel momento in cui è nato Left e da allora non l'ho mai mollato. Ho avuto anche la fortuna di pubblicare articoli e inchieste su altri periodici tra cui "MicroMega", "Critica liberale", "Sette", il settimanale uruguaiano "Brecha" e "Latinoamerica", la rivista di Gianni Minà. Nel web sono stato condirettore di Cronache Laiche e firmo un blog su MicroMega. Ad oggi ho pubblicato tre libri con L'Asino d'oro edizioni: Chiesa e pedofilia. Non lasciate che i pargoli vadano a loro (2010), Chiesa e pedofilia, il caso italiano (2014) e Figli rubati. L'Italia, la Chiesa e i desaparecidos (2015); e uno con Chiarelettere, insieme a Emanuela Provera: Giustizia divina (2018).