A Rieti l'assessora alla Cultura e scuola nominata dal neosindaco di Fratelli d'Italia nel 2019 aveva parlato di "sdoganamento della pedofilia" a proposito del mondo Lgbt

Se volete un antipasto del mondo che sarebbe con Fratelli d’Italia al governo vi basta fare un salto a Rieti dove il neo sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi (FdI), eletto al primo turno lo scorso 12 giugno, ha ufficializzato ieri mattina i nomi degli assessori che formeranno la nuova giunta comunale del capoluogo reatino, a trazione centrodestra. Della giunta fanno parte anche assessori della Lega, oltre che di Fratelli d’Italia e di liste che hanno sostenuto la candidatura di Sinibaldi.

Tra loro come assessora alla Cultura e scuola è stata nominata Letizia Rosati, una che si è meritata uno spicchio di cronache nazionali nel 2019 scrivendo in un post su Facebook, a proposito a proposito della candidatura della città per il Lazio Pride: «Il mondo Lgbt è contro i miei valori perché nega il dato biologico da cui deriva l’identità delle persone e soprattutto i diritti dei bambini che vengono strumentalizzati a scopi di cui non si parla mai a sufficienza. Utero in affitto, sdoganamento della pedofilia, poliamore sono gli obiettivi da raggiungere. Rassicuro pertanto che tale candidatura non è stata promossa dal Comune».

«Riteniamo inaccettabile la sua nomina a qualsiasi incarico istituzionale – spiega il portavoce del partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale di Rieti Fabrizio Marrazzo – è come se oggi per la comunità nera o ebraica nominassero un assessore antisemita o razzista. Peraltro è assurdo che una candidata non eletta che ha preso 200 voti contro i 330 di Domenico Di Cesare, nostro referente di Partito Gay LGBT+ , capolista di SiAmo Rieti, Ambiente, Diritti, Solidarietà, che è stato il più votato del polo progressista, possa imporre nelle istituzioni le sue idee medievali».

Fratelli d’Italia ha scelto come assessora Rosati non per meriti politici ma perché con certa destra accade così, mettere al comando le persone per marcare ostilità contro i diritti di qualcuno. Altro che progressisti, il gioco sta nell’intestarsi una regressione in nome della Patria e dei valori (che non lo sono) giocando sempre sul filo dell’odio. Poi accade inevitabilmente, come negli Usa, che un diritto dato per assodato improvvisamente si perda.

Buon giovedì.

 

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.