I due leader del centrodestra cominceranno a combattersi sul serio un minuto dopo le elezioni. In un momento difficilissimo per il Paese

Da quella parte sono bravi a sottolineare le spaccature nel campo del centrosinistra. Meloni, Salvini e Berlusconi hanno avuto gioco facile nelle prime settimane di campagna elettorale con Calenda e la sua strategia dei due forni di andreottiana memoria, con il sedicente terzo polo che invece è il quarto (tra l’altro i sondaggi ogni giorno ci ricordano quanto li stiamo sopravvalutando) che sta facendo la migliore campagna elettorale possibile per Fratoianni e Bonelli rilanciando Sinistra italiana e Verdi tutti i giorni sui giornali.

Ma l’ostilità che pagheranno gli italiani è una serpe in seno all’alleanza di centrodestra. Matteo Salvini e Giorgia Meloni oggi a Messina si rincorrono per la città con comizi quasi contemporanei e i loro scherani sono già pronti per sfoderare l’applausometro da sventolare. Dentro la Lega solo Salvini spera in un miracoloso recupero che gli permetta di ritrovare i voti che in questi ultimi mesi sono passati alla sua competitrice interna. Fratelli d’Italia incoronerà Meloni il prossimo 25 settembre ma gli eventi da un minuto dopo le elezioni saranno meno lineari di quello che si pensa.

Meloni sta portando avanti la campagna elettorale fingendo che Salvini non esista, concentrata solo a non commettere grossolani errori e sperando che la magistratura non rovini la rincorsa a Palazzo Chigi (nel caso sarebbe già pronta la narrazione berlusconiana delle “toghe rosse”, ovviamente). Meloni e Salvini non si parlano. «Con Giorgia faremo in modo di vederci: io non ho l’agenda degli altri, se saremo nella stessa città, troverò il modo di abbracciarla, ma io, onestamente, faccio la mia corsa in giro per l’Italia e non so dove vanno gli altri», dice Salvini con il solito infastidito distacco che non riesce a nascondere una competizione mal sopportata da entrambi.

Meloni intanto si propone ogni giorno come sicura Presidente del Consiglio («se Fratelli d’Italia risultasse il primo partito», ripete sapendo che sarà così) avanzando dubbi su Mattarella. La preoccupazione della leader di FdI in realtà è rivolta agli “alleati” Salvini e Berlusconi e ai loro rapporti con il Quirinale che potrebbero – più per giochi interni che per preferenze del Capo dello Stato – fare svanire il sogno.

Una cosa è certa: Meloni e Salvini cominceranno a combattersi sul serio dopo la campagna elettorale. Troppo difficile la convivenza tra due leader di partiti che ormai sono sovrapponibili nell’offerta politica. La resa dei conti avverrà nel governo, in un momento difficilissimo per l’Italia, sulla pelle degli italiani.

Buon lunedì.

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.