Paul Newman e Joanne Woodward, ritratti da A. Louis Goldman nel proprio appartamento newyorkese al Greenwich Village all’inizio degli anni 60, sono i protagonisti dell’immagine ufficiale della diciassettesima edizione della Festa del cinema di Roma, che si tiene presso l’Auditorium Parco della musica dal 13 al 23 ottobre.
Una delle coppie più celebri e iconiche della storia del cinema, a cui si renderà omaggio con la presentazione della docu-serie HBO Max – prossimamente su Sky – The last movie stars di Ethan Hawke, che ripercorre la vita e la carriera dei due grandi artisti, oltre che con una retrospettiva a loro dedicata, curata da Mario Sesti, che include quindici titoli, tra i quali: La donna dai tre volti (1957) che valse a Woodward il premio Oscar, Lo spaccone (1961) e Hud il selvaggio (1963) che resero famoso Paul Newman a livello internazionale, La lunga estate calda (1958), tra i film che li hanno visti recitare sullo stesso set e La prima volta di Jennifer (1968), diretto da Newman e interpretato dalla Woodward. Ad inaugurare il programma della retrospettiva, Melissa Newman, una delle tre figlie della coppia, ospite della Festa del Cinema in occasione della serata di apertura della manifestazione.
L’evento, che coinvolgerà numerosi altri luoghi e realtà culturali della capitale, si aprirà con l’atteso film di Francesca Archibugi, Il colibrì – tratto dal romanzo di Sandro Veronesi vincitore del Premio Strega 2020 – una coproduzione italo-francese con Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo e Laura Morante.
Ospite della serata d’apertura e protagonista di una masterclass sarà il regista e sceneggiatore statunitense James Ivory – Premio Oscar 2018 per la miglior sceneggiatura per il film Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino e autore, tra gli altri, dei film Camera con vista (1985) e Quel che resta del giorno (1993) – al quale verrà consegnato il Premio alla carriera.
Grande novità della diciassettesima edizione della Festa – di cui presidente è Gian Luca Farinelli e direttrice generale Francesca Via – è la sezione Concorso progressive cinema – Visioni per il mondo di domani, che include sedici titoli, tra fiction e documentario, e che, come sottolinea la direttrice artistica Paola Malanga, rappresentano un vero e proprio viaggio nel mondo e nelle varie epoche. Giornalista e critica cinematografica, Paola Malanga, tra i fondatori della rivista Duel e tra i principali collaboratori di Paolo Mereghetti per il Dizionario dei film, è vicedirettrice di Rai Cinema e autrice di celebri saggi su grandi autori del cinema mondiale, tra cui il volume edito da Baldini e Castoldi, Il cinema di Truffaut.
Ad affiancare Paola Malanga, un comitato di selezione composto da Giovanna Fulvi, esperta di cinema asiatico e tra i programmatori del Festival di Toronto, Enrico Magrelli, critico cinematografico, ex direttore della Settimana internazionale della critica, Emanuela Martini, critica cinematografica, ex direttrice del Torino Film festival, Nico Marzano, responsabile della sezione cinema dell’Ica (Institute of contemporary art di Londra), Alberto Pezzotta, critico e storico del cinema, ex membro del comitato di selezione della Mostra del Cinema di Venezia.
La cura di Francesco Patierno, rilettura contemporanea de La peste di Albert Camus, è uno tra i titoli del Concorso progressive cinema, di cui si segnala anche Causeway con Jennifer Lawrence, esordio alla regia di Lila Neugebauer che racconta con grande sensibilità, sullo sfondo di un’inedita New Orleans, le difficoltà dei veterani reduci dalle guerre, ma anche le loro dolorose storie passate e le motivazioni che li hanno spinti ad arruolarsi. E ancora, Jeong-sun di Jeong Ji-hye ambientato nella Corea del Sud, che vede come protagonista un personaggio femminile forte e inconsueto alla prese con il potere distruttivo della cyber-violenza; Alam di Firas Khoury che esordisce nel lungometraggio con una storia di ricerca della propria identità da parte dei giovani palestinesi, una nuova generazione trascurata dai media, che resiste orgogliosamente senza piegarsi alla logica della violenza; Lü Guan/The Hotel di Wang Xiaoshuai – regista di spicco della cosiddetta sesta generazione di cineasti cinesi – una riflessione sugli effetti della pandemia e sul senso di spaesamento che ha accompagnato i giorni del lockdown.
Sarà Marjane Satrapi, regista e fumettista iraniana – autrice dell’acclamato film d’animazione Persepolis – a presiedere la giuria del Concorso progressive cinema, affiancata dall’attore e regista Louis Garrel, dai registi Juho Kuosmanen e Pietro Marcello e dalla produttrice Gabrielle Tana. Tra i riconoscimenti: Miglior Film, Gran Premio della Giuria, Miglior regia, Miglior sceneggiatura, Premio “Monica Vitti” alla Miglior attrice, Premio “Vittorio Gassman” al Miglior attore e il Premio speciale della Giuria, a scelta fra le categorie fotografia, montaggio e colonna sonora originale.
Mentre Carlo Verdone, insieme con Marisa Paredes e Teresa Mannino, assegnerà il Premio “Ugo Tognazzi” alla Miglior commedia, scelta fra i titoli in programma nelle sezioni Concorso Progressive Cinema e Freestyle.
All’interno della sezione Freestyle si segnalano, oltre la già citata docu-serie The last movie stars: il documentario Lynch/Oz di Alexandre O. Philippe che, dopo l’apprezzato film-saggio The people vs. George Lucas, indaga i legami tra Il mago di Oz di Victor Fleming e gli scenari immaginifici della cinematografia di David Lynch; Amate sponde di Egidio Eronico, il racconto di un viaggio musicale e visionario all’interno del paesaggio fisico e umano dell’Italia; Django, la serie in dieci puntate di Francesca Comencini, ispirata all’omonimo cult movie di Sergio Corbucci del 1966, di cui verranno presentati alla Festa del cinema i primi due episodi; il documentario di Ximo Solano, Daniel Pennac: Ho visto Maradona!, nel quale è lo stesso scrittore francese a raccontare Maradona e il suo mito.
Grande attenzione anche al mondo del teatro con i documentari: Dario Fo: L’ultimo Mistero buffo, che Gianluca Rame dedica alla figura del grande attore, drammaturgo e Premio Nobel, e al lavoro degli attori che si confrontano con una delle sue opere più irriverenti e rivoluzionarie; e 75 – Biennale Ronconi Venezia di Jacopo Quadri, in cui il regista, attraverso decine di interviste e materiali di repertorio, restituisce il clima teatrale della metà degli anni Settanta, quando una nuova generazione di artisti era convinta che il teatro possa cambiare il mondo. Tra loro: Peter Brook, Robert Wilson, Luca Ronconi, Dacia Maraini e il Living Theatre. E restiamo ancora nella sezione Freestyle con il documentario prodotto da Ron Howard e Brian Grazer, Louis Armstrong’s Black & Blues di Sacha Jenkins, un ritratto appassionato del leggendario musicista; Jazz set di Steve Della Casa e Caterina Taricano; e Jane Campion, la femme cinéma di Julie Bertuccelli, le cui immagini sono accompagnate solo dalle parole della pluripremiata cineasta neozelandese, tratte da numerose interviste a lei dedicate.
Il programma della Festa – parte del quale sarà visibile attraverso la piattaforma Digital RFF – ospiterà altre sezioni non competitive, gli Incontri con il pubblico, eventi, Special Screenings e omaggi, tra cui quello a Jean-Luc Godard, cineasta tra i più importanti della storia del cinema e tra i maggiori esponenti della «Nouvelle Vague», scomparso lo scorso 13 settembre, con la proiezione del film Une femme mariée (1964).
Tra gli ospiti d’eccezione della Festa, anche Daniel Pennac e Annie Ernaux, alla quale l’Accademia di Svezia ha assegnato il 6 ottobre scorso il premio Nobel per la Letteratura 2022. La scrittrice francese sarà ospite dell’ultima edizione della Festa in veste di regista con il documentario Les Annees super 8 – presentato nella sezione Special screenings – realizzato assieme al figlio David Ernaux-Briot.
Due specifiche sezioni saranno dedicate agli Incontri con il pubblico: Paso Doble, che ospiterà, in apertura, “Stregati dal grande schermo”, dialogo tra due scrittori e sceneggiatori italiani: Sandro Veronesi e Francesco Piccolo, che si confronteranno sul rapporto tra cinema e scrittura; e Absolute Beginners, dove cineasti affermati – tra i quali Luc Besson, Stephen Frears e Paolo Virzì – rievocheranno con gli spettatori la storia del proprio esordio al cinema.
Sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema, Alice nella città presenta un ricco programma, come sempre dedicato alle giovani generazioni di spettatori. Tra film in concorso, fuori concorso, proiezioni ed eventi speciali, cortometraggi e film d’animazione, verranno presentati oltre settanta film.
Una speciale menzione va alla sezione “La Festa per il sociale”, all’interno della quale si distinguono: I Cinedays, appuntamento annuale di Rome city of film Unesco aperto al pubblico, quest’anno interamente rivolti ai giovani e alla formazione. All eyes on youth: the role of the next generation in the development of the creative sector è il titolo di questa edizione, nella quale verrà presentato Pétalos, cortometraggio realizzato dalla regista Alessandra Pescetta con gli studenti del Liceo artistico statale Caravaggio di Roma, nell’ambito del progetto Edu – La mia scuola creativa.
Con il Rebibbia Festival 2022, la Festa del cinema torna all’interno del carcere di Rebibbia, con la proiezione di Cesare deve morire dei fratelli Taviani come evento d’apertura, nel decennale dell’Orso d’oro assegnato al film alla Berlinale 2012.
Inoltre, la Regione Lazio, in collaborazione con la Festa del cinema, torna per il terzo anno consecutivo nelle case rifugio, dove le donne ospiti potranno accedere gratuitamente alle proiezioni, sul digital screen, dei film trasmessi in anteprima.
In collaborazione, e a supporto, della Casa internazionale delle donne, due importanti appuntamenti durante i quali si affronteranno i temi dell’aborto e della misoginia online. Per l’occasione verrà proiettato, presso il MAXXI, il film La ragazza ha volato di Wilma Labate (v. Left dell’1 luglio 2022), seguito da un incontro con la regista.
Un’edizione rinnovata, dunque, che si dichiara particolarmente attenta allo scouting e alle nuove generazioni di filmmaker perchè, come sottolinea Gian Luca Farinelli, per un festival è fondamentale «ricercare le novità del cinema e farle emergere».
Non resta che attendere ancora pochi giorni e immergersi nelle location della Festa e nella magia del grande schermo, quest’anno con non poche aspettative!