Chi inquina non paga: un report del Wwf dimostra che per una falla nel sistema europeo di scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra, più della metà sono state distribuite a grandi industrie e multinazionali sotto forma di "allocazione gratuita"

Il Wwf lo scrive chiaro e tondo: per una falla nel sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (Ets) le grandi industrie inquinanti negli ultimi nove anni hanno ricevuto dell’Unione europea 98,5 miliardi di euro in quote di carbonio gratuite, ovvero con la licenza di inquinare gratis.

Il sistema Emission trading system è stato introdotto in Ue nel 2005 con lo scopo di implementare un sistema di tariffazione del carbonio per i settori dell’energia elettrica, dell’industria pesante e dell’aviazione ed è finalizzato a incentivare la decarbonizzazione.

Il principio alla base declamato è “chi inquina paga”, ma l’analisi dell’associazione ambientalista sul periodo 2013-2021 dimostra che più della metà delle emissioni Ets (53%) sono state distribuite gratuitamente a chi inquina attraverso il cosiddetto schema di “allocazione gratuita”. Le quote gratuite hanno fatto inceppare il sistema, afferma il Wwf. Inizialmente giustificate dalla paura delle delocalizzazioni da parte delle aziende in altri Stati con norme ambientali meno stringenti, dal 2006 il numero dei permessi è diminuito, stima l’Ong. Nonostante questo, il loro valore è superiore agli 88,5 miliardi di euro addebitati fino ad ora agli inquinatori, principalmente centrali elettriche a carbone e gas, per le loro emissioni di CO2.

«L’analisi mostra che nell’ultimo decennio l’Ets si è basato sul principio ‘chi inquina non paga’, con miliardi di mancati introiti che i Paesi Ue avrebbero potuto invece investire nella decarbonizzazione industriale», spiega Romain Laugier, dell’ufficio per le politiche europee del Wwf e principale autore del rapporto. «I negoziatori Ue devono eliminare gradualmente le quote gratuite il prima possibile e nel frattempo assicurarsi che le aziende che le ricevono soddisfino condizioni rigorose sulla riduzione delle loro emissioni».

Secondo Alex Mason del Wwf, «se i contribuenti rinunceranno a decine di miliardi di entrate, l’industria dovrebbe usare quei soldi per investire nelle tecnologie per decarbonizzare,anziché non fare nulla o addirittura approfittare delle quote gratuite».

Laugier ricorda anche che «del denaro che i Paesi dell’Ue hanno raccolto dall’Ets, almeno un terzo non è stato speso per l’azione per il clima o è stato speso per progetti di discutibile valore per il clima ed è dunque chiaro che l’intero sistema deve essere rafforzato e l’opportunità di farlo esiste oggi, durante le discussioni del Fit for 55».

Tutto bene?

Buon lunedì.

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.