Da mercoledì mattina i migranti a bordo dell’imbarcazione umanitaria Geo Barents non sono più 254, ma 255. Alle 11:31 Fatima ha dato alla luce il piccolo Alì. Nato e respinto. E ora? «Le autorità italiane facciano sbarcare a Lampedusa e trasferire in Sicilia la donna che oggi a partorito sulla nave Geo Barents il piccolo Alì». L’appello arriva da Candida Lobes, operatrice di Medici Senza Frontiere, a bordo della nave, che dichiara di aver ricevuto dalle autorità maltesi la proposta «inaccettabile, disumana e illegale» di trasferire a Malta la donna e il neonato, lasciando però sulla nave gli altri tre figli minori, uno dei quali ha appena due anni. «Questa donna si trova a dover scegliere tra lasciare indietro i suoi figli e prendersi cura della sua salute e di quella del neonato. Ci appelliamo al buon senso delle autorità italiane affinché questa ragazza sia evacuata al più presto con la sua famiglia”, conclude.
Il piccolo Alì è nato dopo sette ore di travaglio. Nella clinica medica della Geo Barents, Fatima è quindi diventata di nuovo madre. Per la quarta volta. Dalla Libia era fuggita a bordo di un barcone, insieme ad altre 89 persone. Con sé i suoi tre figli e la speranza di una nuova vita. «Il viaggio difficile, le dure condizioni, lo stress estremo e la profonda disidratazione hanno innescato il travaglio – spiegano i soccorritori di Msf -. Ha affrontato la straziante traversata su una barca gremita e instabile, temendo per i figli che viaggiavano con lei».
Una volta a bordo della Geo Barents l’equipe medica si è subito presa cura di lei. Immagino il ministro dell’Interno Piantedosi, nella sua parte di controfigura di Salvini, difendere l’Italia da questo pericolo migrante con qualche ora di vita. Immagino soprattutto quelli che il bambinello lo stanno cercando in porcellana per infarcire il presepe. Se volete esercitare il vostro spirito natalizio c’è Alì. È stato evacuato oggi di prima mattina. Chiedetegli cosa significhi cercare salvezza. Buon giovedì.
In apertura, un’immagine da un video a bordo della nave umanitaria