Secondo i dati della Bce nel corso del 2022 l’incremento dei profitti aziendali ha largamente sopravanzato quello degli stipendi in tutti i settori, nella manifattura in particolare. Ma per Visco il costo dell'inflazione lo devono pagare solo i lavoratori perché - assicura - sarà un impoverimento passeggero.

«Finora i salari reali sono diminuiti notevolmente, mentre i margini di profitto delle imprese sono aumentati in molti settori. Ma il mercato del lavoro è piuttosto teso, le carenze di manodopera sono in aumento e questo sta portando i lavoratori a usare il loro potere contrattuale per recuperare i guadagni persi». Le parole che avete appena letto non sono di qualche irrequieto sindacalista o di qualche pericoloso comunista. Le ha pronunciate la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde durante la conferenza The Ecb and Its Watchers XXIII.

Ha detto Lagarde: «Se sia i lavoratori che le imprese accettano un’equa condivisione degli oneri e una crescita salariale più forte rappresenta semplicemente un riequilibrio tra lavoro e capitale, allora sia la pressione sui salari che quella sui prezzi dovrebbero diminuire man mano che si sviluppa questo processo». È la stessa Bce che qualche giorno fa ci aveva spiegato che l’aumento dell’inflazione è provocato dalle aziende. Secondo dati utilizzati nello studio e raccolti da Refinitiv, nel 2022 la aziende di beni di consumo della zona euro hanno aumentato i margini operativi (la differenza tra ricavi e costi di produzione) in media del 10,7% . Le grandi imprese monitorate sono state 106 inclusi gruppi come Stellantis, al gruppo di beni di lusso Hermes, e al rivenditore nordico Stockmann. E sono loro, secondo quanto risulta dagli studi Bce (che però non commenta ufficialmente queste conclusioni), ad aver spinto al rialzo prezzi e infiammato l’inflazione.

Stando ai dati della Bce nel corso del 2022 l’incremento dei profitti aziendali ha largamente sopravanzato quello degli stipendi in tutti i settori, nella manifattura in particolare e con l’unica eccezione della pubblica amministrazione. Mentre Lagarde spiegava quello che in molti provano a ripetere (mentre presunti illuminati competenti e economisti negano la ostinatamente la realtà) il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha risposto andando fuori tema spiegandoci che «l’aumento del costo dell’energia è stata una tassa e questa tassa non la possiamo rinviare dove è venuta, possiamo accomodarla molto rapidamente a livello di area, in alcuni casi è più difficile in altri è più costoso quindi ci possono essere distribuzioni del reddito e interventi di finanza pubblica a favore di coloro che sono più colpiti, ma bisogna evitare che ci sia una rincorsa tra prezzi e prezzi e prezzi e salari e le aspettative di inflazione si scostino dal 2% nel medio periodo, perché se si scostano verso l’alto quello è il punto di riferimento a cui tutti i prezzi e le retribuzioni tenderanno ad adeguarsi». Tradotto: per Visco il costo dell’inflazione lo devono pagare solo i lavoratori perché – assicura – sarà un impoverimento passeggero.

Ancora qualche settimana e vedrete che qualcuno avrà l’ardire di accusare direttamente i lavoratori come causa dell’inflazione. Avanti così, all’infinito.

Buon giovedì.

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.