Se ne è andata a 101 anni la pittrice e storica compagna del pittore spagnolo, l'unica che riuscì a rifarsi una vita senza di lui come ha raccontato nella sua autobiografia edita da Donzelli

Pittrice e donna di grande fascino Françoise Gilot si è spenta oggi all’età di 101 anni. Resterà alla storia anche per essere stata l’unica a mandare a quel Paese Pablo Picasso, senza restarci sotto, realizzandosi come pittrice e donna.

Se ne va in questo 2023 in cui in tutto il mondo si celebrano i 50 anni della scomparsa del genio spagnolo, con centinaia di mostre e omaggi. Prima di lei Picasso aveva conosciuto e ritratto Olga Chochlova, ballerina dei Russet Ballet, che nel 1917 danzò nello spettacolo Parade di Sergej Djagilev, Erik Satie e Jean Cocteau, del quale Pablo Picasso aveva disegnato i costumi e lo scenario. Lasciata da Picasso, dopo aver avuto il figlio Paulo (che a sua volta fece una finaccia), morì in un ricovero.

In fuga da Olga, Picasso si rivolse a Dora Maar, la grande fotografa protagonista di molti ritratti picassiani che si spense poi anche lei in un ricovero dopo che Picasso aveva cercato di sbolognarla a Jaques Lacan.

Marie-Thérèse Walter, la dolce amante di Pablo Picasso, che gli ispirò i suoi quadri migliori, a sua volta si uccise. E anche l’ultima compagna di Picasso Jaqueline Roque si sparò dopo la morte di Picasso. Impossibilità di vivere autonomamente se non all’ombra del genio? Come leggere tutti questi casi su cui i biografi hanno scritto molto? Rimandando la risposta, che non abbiamo, la rivolgiamo agli psichiatri.

Intanto questa sera vorremmo rendere omaggio a Françoise Gilot che riuscì a spezzare questa catena di morte e suicidi che circondano la vita del grande artista. Forse perché più razionale e indifferente rispetto al genio rivoluzionario di Picasso? Forse perché invece capace di esprimere e difendere una propria identità di donna e di artista? Non sapremmo dire.

Nella nostra mente la sua immagine resta legata a quella magnifica foto di lei e Picasso ad Antibes dove Pablo dipinge la Joie de vivre. Si parla di lei come di una giovane donna che “illuminò con la sua libertà e la sua fiorente bellezza il dopoguerra dell’artista”, così raccontava Jean Jacques Aillagon nel catalogo della mostra Picasso la joie de vivre; ma fu realmente così? O era un’immagine che Picasso le regalava, un’idealizzazione? Forse non lo sapremo mai.
Da leggere e da rileggere la sua autobiografia, La mia vita con Picasso pubblicata anche in italiano da Donzelli (in foto la copertina del libro)