La Regione Lazio guidata da Francesco Rocca, meloniano di ferro, revoca il patrocinio inizialmente dato alla manifestazione che si terrà il 10 giugno a Roma. Protestano gli organizzatori. Alessandro Zan, responsabile Diritti Pd, parla di "discriminazione che la destra vuole diffondere usando le istituzioni"

La Regione Lazio ci ripensa e ritira il patrocinio a Roma Pride 2023. Ufficialmente il presidente Rocca (meloniano di ferro a capo di una giunta a trazione Fratelli d’Italia) spiega che il motivo della marcia risiede nella promozione da parte degli organizzatori di “comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto”.  La decisione, fa sapere la Regione, “si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento, intitolato “Queeresistenza”, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. Tali affermazioni”, dicono, “violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio”.

Al centro della disputa c’è insomma la richiesta degli organizzatori del Pride di avere una legge che introduca e disciplini la gestazione per altri in Italia, mentre il governo insiste nel volerla dichiarare “reato universale” per vietare agli italiani di accedervi anche all’estero. Gli organizzatori non hanno esitato a rispondere: “Il neo-governatore paga il debito elettorale alle aggressive associazioni cattoliche e ritira il patrocinio concesso, con delle motivazioni pretestuose, dato che la Regione Lazio conosceva le rivendicazioni e i contenuti politici della manifestazione”, dice Mario Colamarino portavoce della kermesse e presidente del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. Che aggiunge: “Siamo ormai alla farsa: le associazioni ordinano e la politica esegue. Con l’ironia che ci contraddistingue ringraziamo per averci offerto un servizio di ufficio stampa gratuito. Grazie a loro siamo certi che sabato 10 giugno alla grande parata, che partirà da piazza della Repubblica alle ore 15.00 ci sarà una folla oceanica che crede nei diritti, nell’uguaglianza e nella laicità”.

“La revoca del patrocinio al Roma Pride da parte della Regione Lazio dimostra ancora una volta che con Fratelli d’Italia al governo l’omofobia è istituzionalizzata, è un’omofobia di Stato. Ed è sconvolgente come il presidente Rocca si ponga come cane da guardia delle associazioni che proprio oggi avevano chiesto il ritiro del patrocinio”, attacca il segretario di +Europa Riccardo Magi. Duro anche Alessandro Zan, responsabile Diritti Dem, che scrive di “schizofrenia di odio e discriminazione che la destra vuole diffondere usando le istituzioni. Non permetteremo che continui questa crociata contro la cittadinanza Lgbtqia+. Tutti al Roma Pride!” mentre il sindaco di Roma Gualtieri annuncia che sarà in piazza. Perfino i giovani di Forza Italia parlano di “una grande regalo alla sinistra”.

Come vedete non c’è bisogno del braccio alzato.

Buon martedì.

 

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.