Il caso della villa in Versilia acquistata e rivenduta in meno di un'ora (con un enorme guadagno) dal compagno della ministra Santanché e dalla moglie del presidente del Senato La Russa

Spiegata semplice. Lo scorso 12 gennaio Dimitri Kunz e Laura Di Cicco hanno comprato una villa a Forte dei Marmi e dopo 58 minuti l’hanno rivenduta, guadagnando un milione di euro. La notizia l’ha scovata il quotidiano Domani: i due personaggi di questa curiosa storia sono il compagno della ministra del Turismo Daniela Santanchè e la moglie del presidente del Senato, Ignazio La Russa. A gennaio sia Kunz che Santanchè sono già indagati dalla Procura di Milano per via del tracollo di Visibilia, la società editoriale già amministrata dalla ministra. Il compagno della ministra, nel momento in cui porta a termine la plusvalenza da un milione, è  l’amministratore unico di Visibilia editrice.

Guadagnare un milione di euro in meno di un’ora accade in pochi casi. Potresti essere un genio, un talento ineguagliabile in un campo molto ristretto per cui sei un fenomeno a livello mondiale e quindi ti meriti un guadagno stratosferico perché la stratosfera è il luogo in cui pascoli. Non è questo il caso. Siamo di fronte ai “coniugi di” politici di lungo corso che non hanno mai dimostrato grandi talenti.

I pochi che collezionano guadagni spropositati hanno un nome: oligarchi. L’oligarchia, dice il dizionario, è un regime politico o amministrativo caratterizzato dalla concentrazione del potere effettivo nelle mani di una minoranza, per lo più operante a proprio vantaggio e contro gli interessi della maggioranza. Da mesi gli oligarchi per eccellenza sono i russi, spinti come rozzi e primitivi rispetto al luminoso occidente. Dalle nostre parti l’oligarchia propone come modelli di imprenditoria nomi plurifalliti oppure “unti” dalla vicinanza di qualche imprenditore di qualche generazione fa.

Ieri sera Kunz ha scritto un comunicato in cui ci spiega che  “l’effetto scandalistico basato sui ’58 minuti’ tra l’acquisto e la rivendita è intenzionalmente impressionistico e sostanzialmente falso. L’operazione immobiliare in oggetto, durata più di un anno, nasce su precisa richiesta del venditore professor Alberoni, assistito da una avvocatessa milanese. Il prezzo di vendita è esattamente quello richiesto dallo stesso professore per l’immobile che era frutto di una eredità non chiusa con sette coeredi, legatari e asseriti creditori. Al professore, sono stati versati molti mesi prima (e non 58 minuti) durante il preliminare di vendita, una parte del prezzo richiesto e accettato”. Poi “è stato individuato, dopo lavori di miglioria dell’immobile, un compratore fortemente interessato che ha provveduto a sua volta a rogitare non appena è stato giuridicamente possibile (i famosi 58 minuti). Compratore che era consapevole del prezzo pagato al professore e della continua crescita del valore delle case in Versilia. Il guadagno infine, risulta assai minore di quello riferito dal quotidiano Domani tenuto conto dei non lievi costi sostenuti per l’immobile, la alta tassazione sul reddito e sulla plusvalenza”.

Buon giovedì.

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.