L'artista si racconta nell’occasione del tour per l’uscita del nuovo album "Souvenir" che, dice, «è stato un viaggio fisico e di introspezione». E parla del suo impegno per contrastare la violenza contro le donne
Un nuovo viaggio musicale quello di Emma Marrone, per tutti Emma. È l’album Souvenir, il settimo in studio, preludio di un tour che la vedrà esibirsi nei prossimi mesi nei club in tutta Italia. Nell’occasione dell’uscita del nuovo lavoro, l’artista ha organizzato nella libreria Mondadori a Milano uno spazio d’incontro e confronto con il suo pubblico, soprattutto con i più giovani, per i quali, ha detto la cantautrice, lei «c’è sempre». E il tour, dice, «è un bel momento per stare vicini, cuore a cuore, finalmente».
Emma dalle mille risorse: dalla tv, vincitrice di Amici al cinema, artista impegnata, attenta ai temi sociali e al rispetto dell’identità e immagine della donna, come ha dimostrato reagendo al body shaming subìto a Sanremo. Per niente “sbagliata”, dal titolo di un docufilm che la riguarda, ma sempre in prima linea con estrema sincerità. «Voglio raccontare tutto - dice - come ho sempre fatto, ma con una consapevolezza maggiore». Souvenir, continua, «è frutto di un viaggio fisico, perché non mi sono mai fermata, ma anche di una grande introspezione: mi consegno al pubblico completamente disarmata».
Souvenir: nove brani, come dici, “senza armatura”. Sempre diversa, anche nelle sonorità, nelle sfumature vocali. Affronti temi come l’amore, in “Sentimentale”, i ricordi più personali di “Intervallo” o “Capelli corti”. Che cosa ti stava più a cuore raccontare questa volta?
In questo album ho abbassato le armi, mi sono tolta l’elmetto e la corazza; non ho più paura di consegnarmi alle persone, al mio pubblico senza filtri. Volevo raccontare tutto. In questo album c’è tutta me stessa.
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