Altre grandi colate di cemento e inutile consumo di suolo sono in arrivo sulla costa laziale. A farne le spese è il litorale di Fiumicino, luogo ricco di testimonianze storico-artistiche e paesaggistiche. Un’area affascinante e incantevole che si snoda, oltre il ponte levatoio e lungo il mare, fino al vecchio faro militare dove si assisteva, fino a poco tempo, fa allo spettacolo delle bilance, palafitte costruite sugli scogli per la pesca occasionale. Lì il Tevere sfocia nel mare e poco oltre c’è l’idroscalo dove Pasolini ha trovato la morte. Un piccolo giardino con pietre a inciampo ricorda il poeta.
In questa area affascinate e selvaggia è previsto un progetto (inserito nelle opere del Giubileo) della Fiumicino waterfront srl, società in gran parte partecipata del gruppo Royal Caribbean per un costo complessivo di circa 440milioni di euro. Le criticità del progetto sono moltissime e già denunciate dalle oltre trenta associazioni di residenti che ne contestano la realizzazione. Prime tra tutte le infrastrutture inadeguate, i fondali bassi e limacciosi e il vicino aeroporto che non consente un traffico marino con altezze superiori ai 48 metri.
Tutto per accogliere le grandi navi da crociera, quegli orribili palazzi galleggianti e inquinanti che deturperebbero uno dei più bei spettacoli costieri ancora non contaminati. Un altro porto accanto sarebbe destinato a commercio. Il che comporterebbe un enorme dragaggio dell’area i cui fondali non superano i 5 metri, con rischio di insabbiamento nel tempo per gli apporti del Tevere la cui foce è proprio in quell’area.
È stato fatto un’appello al sindaco Roberto Gualtieri (sindaco anche della Città metropolitana, nonché commissario straordinario di governo per le opere del Giubileo del 2025) per il ritiro di questo progetto. Appello firmato da un centinaio di persone, intellettuali, insegnanti, registi, mondo dello spettacolo.
Per ribadire che Roma non ha bisogno di grandi eventi, quanto piuttosto di interventi nei settori dei trasporti pubblici, dello smaltimento dei rifiuti, dell’accoglienza, del fabbisogno di case per studenti e senza casa, dei servizi e della cura delle periferie e, soprattutto di idee all’altezza del suo ruolo capitale. E per dire che la cultura non può essere isolata; cultura e politica non sono cose separate come ci ha insegnato Gramsci e la politica non può essere espropriata dall’economia delle false illusioni di modelli fantasmagorici di città come nei Paesi Arabi o nel fallimentare “modello Milano”.
Firmatari dell’appello
E. Scandurra, P. Bevilacqua, R. Musacchio, V. De Lucia,T. Montanari, L. Ferrajoli, D. Maraini, L. Castellina, L. Marchetti, M. Acerbo, S. Brai, Vauro, A. M. Bianchi, Federico M. Butera, S. Zuppello, P. Berdini, P. Sentinelli, P. Cacciari, M. Fabbri, P. Favilli, P.Ippolito Armino, P. Spirito, G. Principe, R. Bertuzzi, R. Palmieri, G. Saponaro, I. Agostini, M. Bersani, A. Ziparo, G. Liquori, R. Pazzagli, B. Pizzo, F. Trane, S. Medici, E. Mazzoni, I. Masulli, S. Morelli, L. Decandia, L. Marchini, L. Speciale, C.M. Amici, V. Vita, F. Sebastiani, G. Gallozzi, P. G. Arcangeli, G. Pallottino, M. Dentici, F. Wetzl , M. Pellegrini, B. Buccellato, S. Maira, V. Agnoletto, C. Mineide, R. Budini Gattai, G. Greco, F.Lozzi, P. Modugno, G. Lucini, M. Asunis, C. Amoroso, P. Caprari, N. Greco, R. Giannarelli, M. Mercatali, I. Benci, B. Gaudino, I. Sandri, M. Conforti, T. Perna, D. Rizzo, T. Passerelli, G. Aragno, D. Ruggiero, C. Lancia, R. Rifici, G. Panizzi, M.P. Rosati, G. Piccioni, D. Monterosso, T. Francescangeli, G. Reitano, S. Scoccia, M. Filippi, A. Cassaro, F. Messineo, ML Arena, L. Mozzati, M. G. Meriggi, A. Veneroso, G. Martini, M. Dapporto, U. Radicchi, L.L. Liso, R. Luise, F. Cioffi, F. Novelli, A. Zucaro, M. Russo. G. Emilio, M.G. Villani, C. Marotta, L. Pieralli, F. Alberti, R. Mordenti, P. Loche, F. Fornario
(per ulteriori firme adesioni a: [email protected])
foto: Dubai di Balou46, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=99818247