Anno nuovo, ma la violenza contro le donne è sempre la stessa. Un inaccettabile stillicidio di casi segna le cronache già in questi primi giorni del 2024

Qualche agenzia del 2 gennaio, inizio di quest’anno. 

«Si indaga a Sant’Oreste, piccolo Comune alle porte di Roma, sul possibile omicidio di una donna di 71 anni. La presunta vittima di quella che sembra essere il primo caso di femminicidio del 2024, è arrivata, ieri sera già cadavere in ospedale a Civita Castellana, in provincia di Viterbo, trasportata dal marito. L’uomo ha sostenuto che le profonde ferite che la donna aveva al cranio fossero state causate da una caduta accidentale ma la dinamica descritta non era compatibile con lo stato del cadavere. Per questo sono stati chiamati prima i carabinieri di Civita Castellana, poi quelli di Rignano Flaminio e i colleghi della compagnia di Bracciano che, dopo aver informato la procura di Tivoli, hanno posto in stato di fermo l’uomo. Nella casa della coppia, in una zona rurale di Sant’Oreste, sono stati trovati oggetti sporchi di sangue. Al momento ogni ipotesi e’ al vaglio, ma quella dell’omicidio sembra essere la pista più credibile». 

Poi: «A dare l’allarme, l’attuale compagno della donna, che è riuscito a correre in caserma e allertare i carabinieri. A Giugliano, nel Napoletano, quello che poteva essere il primo caso di femminicidio del nuovo anno viene sventato e finisce con un arresto. Sono circa le 13 del primo gennaio e un uomo si presenta nella caserma di Varcaturo; è agitato, urla e chiede aiuto. Al carabiniere il compito di calmarlo e di ascoltare cosa fosse accaduto. La compagna lo ha appena chiamato, il suo ex l’ha aggredita e le ha promesso di ritornare per ucciderla. I carabinieri corrono verso la non lontana abitazione della donna e dalla strada sentono gridare. Raggiungono la porta di ingresso ma è chiusa, dietro l’uscio pianti di bambini e altre parole gridate. I militari dell’Arma sfondano la porta, e trovano sul pavimento in lacrime due bambini di 5 e 9 anni, e tracce di sangue. In piedi due adulti, l’uno di fronte all’altra a distanza ravvicinata. L’uomo brandisce un coltello da cucina e sta aggredendo la donna che sanguina da una mano, e ha fra le braccia il bimbo di 7 mesi». 

E infine: «Ha colpito l’ex fidanzata con un pugno e l’ha trascinata per alcuni metri con l’auto mentre tentava di scendere dal veicolo in movimento. È accaduto nella notte tra il 30 e il 31 dicembre scorso, in via Silvio D’amico a Roma, dove un passante ha notato la lite tra un uomo e una donna, prima in auto e poi in strada, e ha allertato il 112. Sul posto è intervenuta una pattuglia di carabinieri della Stazione Roma Eur che ha rintracciato la coppia. I carabinieri hanno bloccato l’uomo, un 28enne africano mentre la donna, un’algerina, ha raccontato che poco prima, a seguito di una lite avuta con l’uomo, l’ex fidanzato, l’ha colpita al volto con un pugno per poi trascinarla per alcuni metri con l’auto. I militari hanno allertato il 118 che ha accompagnato la donna all’ospedale San Camillo. L’uomo è stato arrestato e portato via dai carabinieri». 

Anno nuovo, patriarcato vecchio. 

Buon mercoledì.