Lo storico programma di Radio3 si rinnova.«Abbiamo deciso di non restare legati ad una data ma pensare ad un avvenimento che abbia un significato profondo, ad un periodo della nostra Storia, che ci rappresenti, e di partire da lì per costruire la trasmissione», racconta la redattrice Marzia Coronati

In un tempo lontanissimo si usava dire “l’ha detto la radio”, e in seguito, la stessa frase in cui il soggetto era la tv: a significare l’autorevolezza di uno strumento di diffusione che tanto ha significato in epoche di guerra, di rinascita, di boom economico, di liberalizzazione con l’avvento di radiolibere che hanno cambiato il volto della comunicazione. E poi la digitalizzazione, i mille siti nei quali cercare notizie, la pluralità di agenzie informatiche, di agenzie di stampa, di fonti le più disparate. Una invasione, che tutti sperimentiamo ogni giorno, di notizie e informazioni non sempre veritiere. Ma la Radio è rimasta. Con programmi culturali, con Gr che chiedono il contributo sonoro del pubblico cui si rivolgono, con piccoli gioielli come Wikiradio.
Per dodici anni Wikiradio, la trasmissione di Radio3, in onda dal lunedì al venerdì alle 14, curata da Loredana Rotundo, Natascia Cerqueti, Marcello Anselmo e Maddalena Gnisci, ha raccontato agli ascoltatori una vicenda storica, commentandola e trovandone i nessi con la realtà attuale, costruendo una vera e propria Enciclopedia radiofonica. Quando si dice vicenda storica si intende riguardante la letteratura, le scoperte scientifiche, l’economia e appunto gli avvenimenti storico politici, tutto quel che riguarda l’Umanità. «Questo finora avveniva legando la data del giorno ad un fatto di vita- ci dice Marzia Coronati, giornalista, audiodocumentarista redattrice del programma – per esempio l’8 gennaio, data della morte dello scrittore inglese Wilkie Collins (8 gennaio 1824),la sua opera viene evocata e illustrata criticamente da Paolo Bertinetti, anglista, docente a Padova e Torino. Oppure il 10 gennaio, data di nascita dell’immaginifico scrittore Gianni Celati, è stato raccontato dal critico e scrittore Arnaldo Colasanti, e ancora la morte del grande fotografo Tano Festa (9 gennaio 1988),raccontato da Adriana Polveroni, giornalista, saggista, critica d’arte, docente di Museologia a Brera». Marzia Coronati ha un passato da documentarista, si è occupata di ambiente, immigrazione, detenzione, diritto ad abitare. Ha lavorato a diverse emittenti Radio scrive su “Lo stato delle città” . Coronati ci aiuta a ripercorre le puntate, anche quelle più divertenti come quella che rievoca la figura di Osvaldo Cavandoli, disegnatore finissimo, creatore della “linea” che tutti ricordiamo, capace di descrivere oggetti, persone e cose (celebre la sua “caffettiera”) con un solo segno. Tanto lavoro dunque, una scelta di interlocutori di alto livello. Ma adesso, dice la redattrice, si cambia :«abbiamo deciso di non restare legati ad una data ma pensare ad un avvenimento che abbia un significato profondo, ad un periodo della nostra Storia, che ci rappresenti, e di partire da lì per costruire la trasmissione».
Cosi nel nuovo format ci saranno “cinque categorie”, ossia cinque fonti storiche che parleranno di uno stesso periodo. Ad inaugurare la nuova serie sarà l’anno 1946: il discorso di Alcide De Gasperi pronunciato il 10 agosto a Parigi alla Conferenza di pace, il pensiero dell’economista J.M. Keynes, il carteggio tra Hannah Arendt e il drammaturgo Hermann Broch, la fondazione della Casa della Cultura a Milano, lo scatto diventato famoso con il quale la fotografa Margareth Bourke White,(prima donna fotografo a pubblicare sul settimanale “Life”, e ad entrare in Urss ndr) ha immortalato un Gandhi intento all’arcolaio e che ha fatto il giro del mondo . Cartoline dalla Storia, brani di realtà che ci arrivano a casa facendoci pensare.

Cartoline di suoni, in cui la realtà viene restituita solo attraverso le parole, e i toni della voce, guidate da emozioni che siamo quasi costretti a percepire se vogliamo partecipare a quel che ci viene detto.
«Fermiamoci ad ascoltare e ci sarà molto da scoprire». Con questa frase dello scrittore Mario Rigoni Stern nel suo libro Stagioni, pubblicato due anni prima della sua morte, si conclude l’invito che “quelli di Wikiradio” inoltrano alla stampa. Lui stesso, dopo le guerre che lo hanno visto protagonista, la vita percorsa da dolori, camminando a passo lento ricorda vicende personali e grandi avvenimenti della Storia, gli alberi, le cose intorno, gli uomini e le loro speranze e intravvede la nuova stagione che arriva. I contenuti di wikiradio, presi dal preziosissimo scrigno delle teche Rai, ordinati e strutturati dando un senso consequenziale, sono consultati anche da università e scuole, che traggono beneficio da questo lavoro certosino di ricerca e messa in fila diventata opera di servizio pubblico. È prevista inoltre una collaborazione con altri archivi storici per documentare più fedelmente possibile chi siamo stati, cosa abbiamo fatto. In fondo la storia siamo noi.

Il nuovo format Wikiradio sarà presentato a Roma, il 15 Gennaio alla Sala Igea nella sede della Enciclopedia Italiana Treccani.
Quel giorno la prima trasmissione della nuova stagione sarà realizzata eccezionalmente in diretta. Dalle 14 alle 15 cinque rappresentanti della cultura italiana, lo storico Umberto Gentiloni; la giornalista e consulente di Arte contemporanea presso i musei vaticani Alessandra Mauro; Cristina Marcuzzo, docente di Economia Politica alla Sapienza ; lo scrittore e critico letterario Francesco Fiorentino, autore di quattro volumi sul Teatro francese, e il critico Arnaldo Colasanti, autore e condirettore di Nuovi Argomenti.