Un altro provvedimento a proposito di informazione giudiziaria. L’ispettorato generale del ministero della Giustizia ha attivato il monitoraggio su 13 Procure per quanto riguarda le loro modalità di comunicazione sui procedimenti penali in corso. Lo ha spiegato il sottosegretario Delmastro alla Camera

Per il bavaglio serve gente che abbia voglia di indossare i panni degli imbavagliatori e a sentire il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro al governo si sono già messi in moto. L’ispettorato generale del ministero della Giustizia ha attivato il monitoraggio su 13 Procure per quanto riguarda le loro modalità di comunicazione sui procedimenti penali in corso. Andrea Delmastro Delle Vedove l’ha spiegato alla Camera rispondendo ad un’interrogazione del deputato di Azione Enrico Costa. La notizia tra le righe è enorme: di fatto il ministero sta indagando su 13 uffici inquirenti per una possibile violazione del decreto sulla presunzione d’innocenza varato dal governo di Mario Draghi e dall’allora guardasigilli Marta Cartabia, proprio su suggerimento dello stesso Costa.

La riforma Cartabia vieta di fatto ai pm e agli investigatori di parlare con i giornalisti. A parlare deve essere solo il Procuratore capo o i comunicati ufficiali. Nella sua interrogazione di ieri Costa ha denunciato “innumerevoli violazioni delle disposizioni” del bavaglio Cartabia, puntando il dito sulla procura di Milano, rea di aver ribattezzato un’indagine su una maxi truffa allo Stato con l’appellativo “Beagle Boys” cioè Banda Bassotti. Nel decreto Cartabia dare nomi in codice alle indagini è vietato. «Banda Bassotti non credo rientri nel diritto di cronaca, ma scivoliamo sulla spettacolarizzazione», ha detto Delmastro, rispondendo in aula all’interrogazione. 

La guerra all’informazione giudiziaria si innesta nella linea di provvedimenti che il governo sta assumendo in questi mesi. La Fnsi ha lanciato nei giorni scorsi un appello per invitare il presidente della Repubblica Mattarella a non firmare la modifica del codice penale che vieta la pubblicazione delle ordinanze cautelari integrali o per estratto. «Viola l’articolo 21 della Costituzione», denuncia Fnsi. Ma la maggioranza (allargata al fu Terzo polo) non sembra preoccuparsene. 

Buon mercoledì.

Nella foto: da sinistra il ministro Nordio e il sottosegretario Delmastro Delle Vedove