Gli attivisti ambientali lanciano un appello al Presidente della Repubblica perché non firmi il ddl ecoproteste. E citano il discorso di fine anno in cui il Capo dello Stato ha parlato dei giovani disorientati dal mondo che è debole nel contrastare la crisi climatica

“Mattarella non firmi la legge sulle ecoproteste”. I giovani di Ultima generazione lanciano un appello al Capo dello Stato per chiedere che non diventi legge il ddl s.693 che inasprisce le pene a chi imbratta per protestare legittimamente contro un’ingiustizia sociale rispetto a chi semplicemente vandalizza un manufatto senza alcun motivo. Per gli attivisti significherebbe “tornare al reato di opinione, inaccettabile in una democrazia” e per questo chiedono a Mattarella “una presa di posizione chiara rispetto a queste intimidazioni e chiediamo che solleciti il governo invece a intervenire per le vittime della crisi in Italia”. Ultima generazione ricorda anche le parole di Mattarella in occasione del suo discorso di fine anno nel 2022, quando disse: “Non è un caso se su questi temi, e in particolare per l’affermazione di una nuova cultura ecologista, registriamo la mobilitazione e la partecipazione da parte di tanti giovani.” Ma anche nel recente Messaggio di Fine Anno del 31 dicembre 2023: “I giovani si sentono fuori posto. Disorientati (…) Un disorientamento che nasce dal vedere un mondo che disconosce le loro attese. Debole nel contrastare una crisi ambientale sempre più minacciosa”.

Nel comunicato gli attivisti dell’associazione ambientalista si dicono scandalizzati dai “10 astenuti d’Italia Viva e di Azione che, come gli ignavi della Divina Commedia, hanno deciso di non schierarsi: i complici migliori di ogni cultura autoritaria repressiva” e delusi “dall’assenza al voto del leader di partito Bonelli (Verdi), Conte (Movimento 5 Stelle) e Schlein (Pd). Sebbene i deputati di questi partiti abbiano votato contro il ddl, – scrivono – la loro assenza su un provvedimento legislativo pericoloso per tutti noi cittadini denota superficialità e sottovalutazione del problema”. 

Sono 12 le persone di Ultima generazione attualmente ancora sotto misure cautelari. 

Buon martedì. 

Nella foto: l’immagine che accompagna l’appello di Ultima generazione al presidente della Repubblica Mattarella