Sono sotto choc gli studenti manganellati mentre manifestavano pacificamente a Pisa per il cessate il fuoco in Palestina. "Perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte?", chiedono gli insegnanti in una pubblica lettera

Sembra di essere tornati ai bruttissimi tempi del G8 di Genova. A farne le spese i liceali di Pisa, anche quindicenni, disarmati e pacifisti, rimasti sotto choc per la carica della polizia che hanno subito. Sono sotto choc sia i ragazzi che hanno subìto le violenze, sia gli altri che vi hanno assistito. Altro che Assassin’s Creed ragazzi! I millenials hanno visto le cariche dei celerini solo in qualche film. La polizia violenta non è polizia, è repressione. Non sono forze dell’ordine, sono l’ordine delle forze. Dal governo al manganello il passo è diventato breve, brevissimo.
Le immagini, sotto gli occhi di tutti, rimarranno una pagina buia nella storia della città: quei ragazzini e quelle ragazzine che manifestano davanti al Liceo artistico Russoli, in via San Frediano a Pisa, manganellati a casaccio, spintonati a terra e di nuovo picchiati. Altri fatti sdraiare a terra a pancia sotto con le mani dietro la schiena.
Certo, purtroppo è già successo altre volte, troppe: l’anno scorso alla Sapienza il 17 giugno 2023 quando gli studenti protestarono contro il convegno di Fratelli d’Italia e furono violentemente manganellati; a Palermo il 23 maggio 2023 per il corteo alternativo (e autorizzato) in onore del giudice Giovanni Falcone assassinato dalla mafia; a Torino due volte questo inverno all’Università: la seconda, il 6 dicembre scorso, venne colpita anche una costituzionalista, la docente Alessandra Algostino in strada insieme ai suoi studenti. “Cariche a freddo, a presidio concluso” è stato il commento di chi c’era. L’ultima, solo pochi giorni fa, i manifestanti che sostenevano lo “stop al genocidio” del rapper Ghali, picchiati davanti alla Rai di Napoli. E ora Pisa.
Colpisce stavolta la strategia mirata della polizia: chiude con una camionetta l’uscita della strada e dall’altra parte, ad aspettare i giovani, forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Una trappola che ricorda gli anni Settanta.

E’ inutile battersi il petto per Navalny, celebrarlo come “eroe del dissenso”, per poi fare tutto questo in casa nostra. Ma non era la nostra… “Patria” e quei giovani i figli della nostra patria?
Una vergogna nazionale su cui non si comprende come possa non dare immediate dimissioni il ministro dell’Interno Piantedosi, non intervenga il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, di solito loquace, e la presidente Meloni. Anche una parola del Capo dello Stato Mattarella non stonerebbe affatto. A Pisa lo scorso venerdì sera non si è andati a spasso o a cena fuori: nella piazza davanti alla Prefettura e in Piazza XX Settembre si sono radunati due cortei di cittadine e cittadini. Hanno tutti volti serissimi.

La lettera dei docenti del Liceo Russoli, Giornata di inaudita violenza davanti all’istituto scolastico :
Pisa, 23 febbraio 2024

“Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola”. Così la lettera dei docenti del Liceo Russoli di Pisa, davanti al quale sono accaduti scontri violentissimi. “Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in piazza Cavalieri. Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli”.
“Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo – proseguono i docenti – hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in via Tavoleria”.
“Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi -si continua nel documento- Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente: perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città? Oggi è stata una giornata vergognosa per chi ha gestito l’ordine pubblico in città e qualcuno ne deve rispondere”.

L’autrice: Rossella Guadagnini, giornalista e blogger, scrive e ha scritto per diverse testate: Adnkronos, la Repubblica, MicroMega, il manifesto.