Presidi in molte città, a Roma l'appuntamento è al Pantheon. Attivisti e comitati si mobilitano contro il ddl Calderoli che, senza un dibattito pubblico, spaccherà il Paese facendo crescere le diseguaglianze ed emarginando il Mezzogiorno

Concluso l’iter in Commissione affari costituzionali – con vari colpi di scena, tra cui l’episodio del presidente Pagano che non ha proclamato l’esito di una votazione in cui era stato approvato un emendamento dell’opposizione e ha rinviato ad una nuova seduta e il ricorso alla “ghigliottina”, con il voto solo per 80 emendamenti su 2200 – il Ddl Calderoli oggi, 29 aprile, è approdato in aula alla Camera per la discussione generale (qui la diretta). Ma tutto questo non avverrà nel silenzio. In decine e decine di città italiane e anche all’estero – Bruxelles, Berlino e Francoforte – sono previsti presidi per far conoscere ai cittadini la vera portata dell’autonomia differenziata, l’attacco all’unità della Repubblica messo in atto da questa destra al governo. Il partito di Salvini, in picchiata nel consenso popolare, vorrebbe utilizzare questo provvedimento come trofeo da esibire per le prossime elezioni europee. Anche se non è detto che la calendarizzazione del Ddl avvenga prima dell’8 e 9 giugno.

Per quanto riguarda la mobilitazione, dirette dai presidi locali e da Roma (al Pantheon) sono previste  dalle 15-15.30 su Radio Mir dove si alterneranno interventi di giuristi e attivisti. La mobilitazione contro quella operazione che l’economista Gianfranco Viesti nel 2019 aveva definito “la secessione dei ricchi”, ha visto di nuovo in azione molti di coloro che si erano opposti alla riforma costituzionale renziana che culminò nella vittoria del No al referendum del 4 dicembre 2016. Adesso il referendum è un’ipotesi lontana. Più concreto invece, come ha scritto il costituzionalista Massimo Villone, presidente del Coordinamento per la democrazia costituzionale, un ricorso direto alla Corte costituzionale da parte di ogni Regione che si senta lesa dal Ddl Calderoli e per questo motivo infatti Villone si era rivolto al presidente della Regione Campania De Luca.

Nei giorni in cui la maggioranza spingeva a ritmi serrati l’esame del Ddl Calderoli in Commissione, più di 70 esponenti della società civile hanno aderito all’appello di
Carteinregola e Articolo 21 per “chiedere alle deputate e ai deputati di
difendere le conquiste democratiche incarnate dalla nostra Costituzione”.

“L’autonomia regionale  differenziata – si legge nell’appello proposta dal ministro Calderoli, già approvata al Senato  e attualmente  all’ esame alla Camera dei Deputati,  sfascia l’Italia, la riporta alla dimensione degli staterelli preunitari e delle dominazioni straniere. 23 materie oggi esclusiva dello Stato o concorrenti Stato – Regioni potranno essere scelte, come un menu a la carte, da ogni Regione, per ottenerne l’esclusiva potestà legislativa e amministrativa. Materie che comprendono le  norme generali sull’istruzione, il paesaggio, il patrimonio storico e artistico della Nazione, l’ambiente, la biodiversità,  ma anche la sanità, le autostrade, i porti e gli aeroporti, la protezione civile, la produzione e distribuzione dell’energia e molte altre. Si trasferiscono così poteri senza responsabilità,  impedendo di disporre di quell’angolo visuale nazionale e sovranazionale che oggi è indispensabile per affrontare la complessità. Saremo un Paese Arlecchino ripiegato su se stesso, incapace di guardare al futuro,  che conterà sempre meno nella Unione europea”.

Tra i firmatari, giuristi e costituzionalisti come Massimo Villone, Francesco Pallante, il rettore dell’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari, scrittori come Maurizio De Giovanni, Marina Boscaino portavoce nazionale dei Comitati per il ritiro di ogni Autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti e del Tavolo NOAD, Fabrizio Barca del Forum Disuguaglianze e Diversità, Gianfranco Viesti, che ha approfondito nel nuovo libro Contro la secessione dei ricchi. Autonomie regiobali e unità nazionale le conseguenze dell’autonomia differenziata. E poi ambientalisti, urbanisti, architetti, la segreteria nazionale Flc Cgil. Perché lo spezzettamento delle competenze regionali determinerà ripercussioni in tutti i settori della società italiana.

Le piazze del 29 aprile qui l’elenco

Le audizioni in Commissione affari costituzionali

Qui il testo di Marina Boscaino

Qui il testo di Giovanni Russo Spena

Nella foto: manifestazione nazionale a Napoli contro l’autonomia differenziata, 16 marzo 2024